Coronavirus, Galli: “Variante inglese nel 30% dei contagi”
Il primario di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, il dottor Massimo Galli, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha ulteriormente sottolineato come la presenza dei contagi covid da varianti inglese sia ormai massiccia e che questo richieda un intervento deciso da parte del governo.
“La sensazione – afferma Galli – è che queste siano le proporzioni che si vedono nel resto della città, ma anche in tutta Italia. In Lombardia siamo tra il 30 il 35% di incidenza della variante inglese. Ho il reparto invaso da nuove varianti e questo a breve potrebbe portarci problemi seri.
Quello che posso dire è che dei 20 letti che seguo direttamente almeno uno su tre ormai è occupato da contagiati da una variante. Non ho ancora dati precisi, ma possiamo ipotizzare si tratti di quella inglese. Per ora non abbiamo evidenza di altri ceppi”.
Galli parla di quanto è avvenuto all’estero, in Regno Unito per esempio, dove in poche settimane con la variante i casi sono schizzati a cifre altissime, mettendo in difficoltà le strutture ospedaliere e generando un elevato numero di morti.
“Se ne sono accorti più o meno due mesi dopo – dice il professor Galli – e nel giro di poco ha sostituito l’altro ceppo, che era quello che girava da noi; essendo altamente più diffusiva, ci metterà poco a diventare dominante, imprimendo un ritmo più veloce. Diciamo che se prima era un andamento moderatamente lento, potrebbe diventare molto più rock, con tutti i danni del caso”.