Coronavirus, Galli: «La curva scende lentamente. Qualcosa è cambiato, c’è preoccupazione»
L’infettivologo Massimo Galli ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de “Ilfattoquotidiano.it”:
«Per decidere di prendere determinate posizioni, qualcosa è cambiato. Altrimenti perché il Comitato tecnico scientifico sta chiedendo al governo di dare una stretta ulteriore? Siamo tutti quanti vogliosi di stabilire quella che qualche sconsiderato chiama la dittatura dei virologi o i numeri non rassicurano? Io direi la seconda. Ci sono elementi di preoccupazione perché la curva rallenta ma non con la velocità che era auspicabile e con differenze palesi all’interno del Paese. La chiusura limitata degli scorsi mesi sta comportando una discesa allungata. In altre parole: meno si chiude, più è lungo il processo di rallentamento».
«C’è un rilassamento delle misure negli ambiti collegati alla possibilità di ulteriore diffusione dell’infezione, avendo ancora molto virus in giro, aumentano le probabilità di una recrudescenza del contagio. Per questo rischiamo di essere nei guai già a gennaio, con la riproposizione di fenomeni che avremmo voluto dimenticare dopo il primo lockdown e invece sono ritornati. Vale solo la pena ricordare il gran numero di morti, persone che purtroppo settimane fa non siamo riusciti a salvare da questa malattia. Anche la curva dei decessi, del resto, cala a seconda di quanto movimento siamo riusciti a limitare nel tempo. E teniamo sempre d’occhio il numero dei ricoverati, il dato più robusto per capire l’andamento dell’epidemia».