“Non sono stati necessari 15 giorni, ne sono bastati 2 o 3 per dire che avevo maledettamente ragione. Se devo attenermi ai dati del laboratorio di ricerca che dirigo, negli ultimi giorni i casi sono molto spesso legati a varianti covid. Non faccio altri numeri che riguardano il mio ospedale. Il virus è grosso, quello dell’aids e dell’epatite C sono più piccoli e cambiano molto di più. Questo cambia meno, ma le mutazioni ci sono e il virus può imporsi con la nuova variante. Quella inglese ha una capacità di diffusione superiore del 40%” ha spiegato l’esperto.
Credo e temo che sia in atto, in base alle informazioni che ho. Ma bisogna forse chiedere a chi deve detenere questi dati per definizione. Le informazioni di prima mano arrivano in regione dagli ospedali e dalla periferia organizzativa, dalla regione vengono trasmessi a Roma. Se devo attenermi ai dati del laboratorio di ricerca che dirigo, negli ultimi giorni i casi sono molto spesso varianti. Anche se a Milano non ci sono ancora segnali pesantissimi, in altre aree della regione i problemi sono seri”. Queste le parole di Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, rilasciate ai microfoni di “Mattino 5” in merito la variante inglese di Coronavirus.