Coronavirus, ex stabilimento Fiat pronto alla riconversione: potrebbe produrre dispositivi sanitari
L’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, oggi gestito dai commissari per via dello scandalo Blutec potrebbe diventare l’hub tecnologico per la produzione di dispositivi e macchinari di alta tecnologia per l’intero sistema sanitario della Sicilia e non solo. Il Distretto Meccatoronica, scrive “Il Sole 24 ore”, ha già avviato i contatti con i commissari, sindacati dei metalmeccanici e con la Regione siciliana, attraverso l’assessore regionale Mimmo Turano. “Guardiamo con attenzione al lavoro del distretto Meccatronica – dice l’assessore – che è in condizione di avviare un lavoro sinergico tra imprese e può mettere a regime un progetto di riconversione”.
Del progetto è stato informato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus con ampi poteri. Il dossier preparato da Antonello Mineo, presidente di Meccatronica in Sicilia, parte da una considerazione: Blutec ha già le macchine (stampanti in 3D e in 5D) necessarie per la produzione. “Sono ferme da un po’ – spiega Mineo – e vanno riavviate ma è un problema facilmente risolvibile. Volendo nel giro di qualche settimana si può arrivare alla produzione“. Il progetto parte dall’esperienza del Distretto e dall’iniziativa di 7 delle 110 aziende che ne fanno parte (300 i milioni di fatturato complessivo e 2.500 addetti in tutto) di avviare la produzione di mascherine e dispositivi di protezione per far fronte ai bisogni di lavoratori e operatori sanitari dell’isola. “Abbiamo messo in piedi un network che si avvale di ingegneri, specialisti, tecnici e manodopera qualificata – aggiunge Mineo -, abbiamo le carte in regola per guardare oltre all’emergenza e intercettare i fabbisogni del sistema sanitario della Sicilia ma non solo in termini di dispositivi ma anche di apparecchiature ad alta tecnologia adeguate alla guerra contro il Covid-19”.
Dice il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone: “Osserviamo con attenzione a questo scenario, lo stabilimento è di fatto già nella disponibilità di Invitalia e del ministero. A Termini vi sono tutte le condizioni per fare un grande investimento: siamo in attesa, per esempio, che venga firmato l’accordo di programma che vale 240 milioni”.