Coronavirus e crisi economica. I dubbi del “Costa Verde” di Cefalù: “Vale la pena aprire?”
Giuseppe Farinella, proprietario dello storico impianto di Cefalù “Costa Verde”, ha pubblicato sui Social Network le proprie riflessioni sul drammatico momento economico: “Il turismo continua ad essere ignorato. Dobbiamo guardare la realtà. Al Costa Verde abbiamo l’80 per cento di clientela straniera che ora è ferma e i T.O. non intendono rischiare con i charter. Il mercato estero è azzerato…
Riguardo ai matrimoni, quasi tutte le coppie hanno preferito posticipare al 2021. Il protocollo delle misure di sicurezza non è pronto e magari rischiamo l’introduzione di misure assurde, inapplicabili. Secondo l’Oms, il manager dell’hotel deve redigere un piano operativo su ogni singolo step dell’accoglienza (uso di mascherina, guanti, sanificazione…). Dobbiamo rilevare la temperatura agli ospiti, indicare tutto su un registro, essere pronti al minimo segnale di possibile contagio… cose complesse, che vengono fatti negli ospedali. Anche nel nostro stabilimento balneare riservato ai nostri clienti avremo problemi, di come trasportarli, di come assicurare le distanze ….. Il Costa Verde essendo un villaggio è tra i più penalizzati, tra i più colpiti essendo una formula di ospitalità che si basa su condivisione e aggregazione. In questa emergenza c’è il rischio di non poter soddisfare le aspettative dell’ospite, di compromettere una reputation costruita negli anni. Non vedo da parte del governo italiano una proposta seria, concreta e operativa. La cosiddetta iniezione di liquidità è in realtà un invito all’indebitamento che consente solo di pagare i costi fissi, le imposte. Ma se non produciamo reddito, dove andremo a prendere i soldi per sanare il debito in sei anni ? Servirebbe una manovra straordinaria che preveda l’esonero dal versamento di imposte e tasse perché solo così potremmo incominciare a vedere la luce. Riguardo all’occupazione: sicuramente noi vorremmo fare la nostra parte, ma lo stato ci deve venire incontro, magari facendosi carico dei contribuiti da versare.
Nello stesso tempo non possiamo lavorare con un’occupazione bassa, i costi supererebbero i ricavi. Vale la pena aprire?”