Assistere impotenti al dilagare del contagio e non poter fare nulla per frenarlo. Accade a Cingoli, nelle Marche, provincia di Macerata, diecimila abitanti. Apparentemente una realtà ancora lontana dall’epicentro del contagio. Ma non è così. La casa di riposo per anziani di Cingoli è diventata un focolaio del Covid-19. “La situazione è drammatica”, racconta il sindaco Michele Vittori. Su quaranta anziani ospiti, di cui la metà non autosufficiente e costretta a letto, 37 sono i positivi al tampone. Gli ultimi si infetteranno a ore. Contagiate anche due operatrici. Una a sua volta ha infettato il marito. Infettato anche un medico di base e una infermiera. “Stiamo chiedendo aiuto a tutti, ma ci troviamo in una situazione kafkiana”, spiega il vicesindaco Filippo Saltamartini, già parlamentare di Forza Italia. “La casa di riposo andrebbe equiparata a un ospedale, ma il servizio sanitario nazionale non se ne fa carico. Ci rispondono di isolare i positivi e di fare con le nostre forze. Ma come? Non abbiamo medici, né infermieri, né mascherine o dispositivi di protezione. I dipendenti della cooperativa che assistono gli anziani sono eroici, continuano a fare le pulizie e preparare i pasti con protezioni di fortuna. Abbiamo bisogno di medici militari se non vengono quelli della Asl”.