Coronavirus, Crisanti: «Variante inglese? Tra un paio di settimane saremo come il Regno Unito. Si prenderanno misure drastiche»

Il virologo Andrea Crisanti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di “Open.online”:

«Che cosa non abbiamo fatto direi. Purtroppo c’è da parlare al passato perché il dato del 20% indica uno stato di emergenza a tutti gli effetti. Abbiamo iniziato a controllare le varianti di Covid ul territorio nazionale non solo tardi ma anche con pochissimi mezzi. La scelta è stata quella di perseguire misure che sarebbero state più adatte per un Paese senza problemi di diffusione e non in una situazione con varianti in espansione. In poche parole tutto sbagliato. In un déjà-vù demoralizzante, ci siamo comportati come se il problema non esistesse e di questo davvero non riesco a farmene una ragione. Invece di sequenziare da novembre più varianti possibili nei laboratori, abbiamo scelto di fare i controlli con i test rapidi, strategia totalmente inadeguata».

«Tra un paio di settimane ci troveremo in condizioni di prendere decisioni ancora più drastiche che avremmo tranquillamente potuto evitare. Non conosco Arcuri, e chi abbia ispirato la maggior parte delle decisioni, ma obiettivamente le mosse compiute sono state del tutto inadeguate. La strada seguita è quella di un dilettantismo che fa orrore, opterei innanzitutto per un cambio di neuroni, poi se attraverso passaggio di ruolo o una trasformazione di strategia lo decidano loro

«Non c’è bisogno di andare molto in là. Se continuiamo così fra un mese saremo in una situazione molto simile a quella del Regno Unito, Israele e Portogallo. Con il 20% di presenza di variante “inglese” i casi esploderanno in poco tempo».