Coronavirus: Cancelleri attacca Musumeci “Scuole chiuse un suo fallimento”. Razza replica “Sei inadeguato”
“Ecco un altro governatore che al posto di prevedere, pianificare e organizzare, quindi lavorare, sceglie la via più semplice: chiudere le scuole.
Musumeci chiude le scuole? È il suo fallimento. I numeri parlano chiaro, non è la scuola il problema per il diffondersi dei Covid, a fronte di un indice del contagio nazionale dell’11,05%, il ministero della Salute rassicura che nelle scuole quel dato è solo del 3%. La ministra Azzolina e il governo hanno fatto un ottimo lavoro di preparazione a questo momento e i numeri lo sottolineano. I protocolli messi in atto stanno funzionando e chiudere le scuole adesso vuol dire dare un problema in più alle famiglie, allontanare i ragazzi da luoghi sicuri e di apprendimento e mandarli in giro a fare assembramento”.
“Musumeci potrebbe dire che il problema non sono le scuole ma come ci arrivano i ragazzi a scuola? Bene, lo smentisco anche su questo, infatti non sono nemmeno i trasporti il problema dei contagi. Il governo di Roma ha già erogato 150 milioni di euro per permettere alle regioni di potenziare il trasporto pubblico locale mettendo al lavoro le aziende di bus turistici, e altri 150 milioni saranno assegnati ed erogati la prossima settimana in sede di conferenza Stato-Regioni. 300 milioni in totale di cui più di 14 milioni sono destinati alla Sicilia, e Musumeci è tra quei presidenti di regione che non hanno ancora risposto all’interpello del ministero delle Infrastrutture riguardo alle spese effettuate per il tpl proprio per l’utilizzo di questi fondi”. Lo ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, dopo la nuova ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha imposto alle superiori la didattica a distanza.
Arrivata subito la replica dell’assessorre regionale alla salute, Ruggero Razza, di seguito le sue parole “Qualcuno spieghi a Cancelleri che le misure siciliane sono state condivise con il governo centrale. E che, al contrario, è un fatto grave e diseducativo che un componente dell’esecutivo nazionale stia decidendo di chiudere non solo i licei, ma tutte le scuole al 75%, imponendo anche lo stop alle 18 alle attività produttive. Questo testimonia tutta la sua inadeguatezza a un ruolo che, in questi momenti, impone uno stile istituzionale che non gli appartiene e non gli apparterrà mai”.