Roberto Burioni in un’intervista su QN si è espresso in merito alla graduale ripartenza: “Vanno evitate ripartenze selvagge -sottolinea Burioni- e se la decisione di ripartire è politica, la scienza può “minimizzare il rischio. Il primo passo? Bisogna sapere che dimensione ha l’epidemia. I numeri che ci danno non sono reali. Serve uno studio su un campione indicativo della popolazione per non navigare nel buio. È indispensabile, poi, un tracciamento digitale dei casi di contagio”. “Mi fa paura – aggiunge- l’ipotesi di dover combattere contro il nemico senza armi. Non sono ottimista. Potrebbero verificarsi nuovi focolai e sarebbe un problema. Ho paura che le aziende non abbiano gli strumenti, per questo bisogna cominciare ora a prepararsi alla riapertura”. “Per le aziende ci sono 5 regole fondamentali: misurazione della temperatura all’entrata, mascherine per tutti i lavoratori, gel igienizzanti e disinfettanti per superfici, distanziamento sociale evitando assembramenti in mense e spogliatoi, smart working. In particolare quest’ultimo va favorito il più possibile”.