Coronavirus, Boccia: «Penso sia inevitabile la proroga delle misure oltre il 3 aprile»

Intervenuto ai microfoni di “Sky Tg24”, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, ha parlato su quello che avverrà dopo il 3 aprile: «Deciderà il Consiglio dei Ministri. Se le persone non rispettano l’appello a stare a casa, potrebbero esserci ulteriori restrizioni».

«Potrebbero esserci ulteriori restrizioni»
“Se noi chiediamo di restare a casa, bisogna restare a casa. Il Governo sta facendo valutazioni in queste ore e se nelle prossime ore si tratterà di fare una stretta ulteriore che incide sui comportamenti la faremo”, ha poi avvisato il ministro. “Se la gente rispetto all’appello di stare a casa va poi a fare la corsetta non va bene. Se diciamo di stare a casa e poi la spesa la fanno in tre componenti diversi della famiglia non va bene. Su questo è evidente che potrebbero esserci ulteriori restrizioni, ma più sui comportamenti che sulla quota di chi oggi deve lavorare ed è obbligato a lavorare per mantenere il Paese».

Da altre Regioni 100 medici in Lombardia
«Mentre sulla situazione lombarda, Boccia ha chiarito che “il Governo ha chiesto la disponibilità a tutte le altre regioni di inviare in Lombardia 100 medici, 4-5 a Regione, che andranno negli ospedali più complicati e poi dopo qualche settimana torneranno, perché la sperimentazione e le tecniche che si stanno utilizzando in Lombardia in questo momento sul Covid-19 possono essere utili alle altre Regioni”. Inoltre, d’accordo con l’Iss e su indicazione del ministero, “stiamo ipotizzando di liberare gli specializzandi, non solo anestesisti ma anche infettivologi del quarto e quinto anno, per aumentare il numero di ragazzi che vanno in corsia».

«Penso che il Parlamento possa votare in aula senza voto online»
«Oggi il Presidente Fico si è espresso e io sono abbastanza d’accordo con lui. Ovviamente l’assemblea legislativa del Paese vive gli stessi problemi che vive la gente, ma con le dovute precauzioni penso si possa votare in Parlamento”. Il voto online e a distanza su provvedimenti legislativi “non è una cosa così scontata e che si possa fare dalla mattina alla sera. Come il presidente Fico, penso che si possa arrivare ad un voto in Aula”, ha quindi chiarito il ministro. E rispondendo alla domanda se dunque possa considerarsi archiviata l’ipotesi del voto online, ha risposto: “Penso di sì, però tutte le decisioni di questo tipo le stiamo prendendo di comune accordo e io auspico sempre l’unanimità tra maggioranza e opposizione».