Coronavirus: ancora tensioni nelle carceri – le ultime

Sembrano per ora rientrate le proteste, oggi e ieri, dei detenuti delle carceri siciliane contro le misure di prevenzione a causa del coronavirus. I reclusi chiedono anche indulto e amnistia. Negli istituti di pena rimane alta la tensione e fuori sostano blindati delle forze dell’ordine con poliziotti e carabinieri. La protesta nel carcere Pagliarelli è rientrata ha annunciato la direttrice del penitenziario palermitano Francesca Vazzana dopo che i detenuti avevano preso le chiavi a uno degli agenti della polizia penitenziaria e avevano occupato un’intera ala. Anche l’agente era stato trattenuto. “E’ importante sapere che tutti i detenuti stanno bene – ha detto la direttrice – e che non c’è nessuno contagiato dal coronavirus come impropriamente è stato detto da alcuni familiari dei reclusi”. A tarda notte era invece terminata la protesta nel carcere Ucciardone dove i detenuti urlavano battendo oggetti e gettavano carta e lenzuola date alle fiamme dalle finestre delle celle. A Siracusa i detenuti hanno dato alle fiamme le lenzuola e hanno danneggiato arredi nel blocco 50 del carcere di Cavadonna. Circa 150 persone hanno partecipato alla protesta bruciando suppellettili e utilizzando le brande per sfondare alcuni cancelli. E’ stato distrutto l’impianto di videosorveglianza ed è stata danneggiata una delle due cucine, che è stata resa di fatto inagibile. Nel carcere gli animi sembra si siano calmati anche se la protesta non è completamente rientrata. La popolazione nel carcere è di circa 680 detenuti, circa cento in più della capienza massima. A Trapani, una trentina di detenuti è salita sui tetti nel carcere trapanese “Cerulli” protestando e dando fuoco a materassi. Gli uomini chiedono i tamponi per verificare eventuali casi di coronavirus: polizia e carabinieri continuano a presidiare l’esterno del penitenziario che è sorvolato da elicotteri della polizia e dei carabinieri. Manifestazioni di protesta sono state registrate anche nel carcere Malaspina a CALTANISSETTA, nel “Luigi Bodenza” a ENNA, e nella casa circondariale Gazzi a MESSINA dove ieri sera i parenti dei detenuti avevano organizzato un sit in. Lo riporta l’agenzia di stampa ANSA.