Coronavirus: a Siracusa la fase 2 interpretata come un “liberi tutti”

Da oggi inizia la fase in tutta Italia, le misure restrittive previste dal dpcm del Premier Conte si allentano, ma si deve restare in guardia lo stesso. A quanto pare, secondo quanto riporta “Siracusanews.it”, nella città siciliana non è stato recepito al 100% il messaggio. Di seguito il testo dell’articolo del giornale siracusano, dove i cittadini hanno preso la fase 2 come un “liberi tutti”:

“Una fase 2 colta quasi come una festa della Liberazione. Non quella del 25 aprile, ben inteso, ma quella dalla prigionia forzata nelle nostre case. E così, come la natura nella prima parte dell’emergenza – quella del lockdown – si era lentamente ripresa i propri spazi, ecco che oggi, nella fase 2, che dovrebbe essere quella della responsabilità, ecco che l’uomo torna con prepotenza a riprendersi ciò che ha colonizzato.

Siracusa in questo 4 maggio, alba della seconda fase dell’emergenza da Covid-19 si è svegliata con suoni e immagini che ci eravamo quasi dimenticati: traffico ai semafori, i clacson che suonano non appena scatta il verde, qualche piccola coda in prossimità di incroci o rotatorie, oltre al ritorno delle auto in doppia fila. Ma non solo. Lunghe, lunghissime ma ordinate file fuori dai supermermercati e altrettanto lunghe file, anzi, assembramenti sparsi, fuori da istituti bancari e postali.

 E allora viene da chiedersi se le sofferenze patite fino a ieri siano valse a qualcosa, viene da chiedersi se il siracusano sia più “sperto” del virus o se sia solo superficiale. Viene anche da chiedersi se mai si dovesse registrare una nuova impennata di contatti cosa accadrà. Insomma, viene da chiedersi a volte se a Siracusa chiedere gesti di “responsabilità” sia troppo”.