È all’insegna della movida il primo weekend di Roma dalla fine della quarantena, al punto che la sindaca Raggi sta pensando al coprifuoco. Il sabato sera da Trastevere a Ponte Milvio, tutti i quartieri del divertimento erano colmi di gente. In tanti hanno denunciato sui social le foto degli assembramenti.
Da Ponte Milvio a piazza Trilussa, il sabato sera per i romani resta all’insegna della movida. Sembrano lontani i giorni della quarantena forzata e del conteggio dei decessi positivi al coronavirus: anche Roma ritorna alla “normalità” dopo l’isolamento forzato. Eppure, in questa fase che gli esperti definiscono molto delicata, valgono ancora le restrizioni sociali, l’unico rimedio per evitare la propagazione del virus. Se alcune norme sembrano essere state adottate, come l’utilizzo di mascherine e guanti, altre si sono smorzate. Nelle foto, infatti, sono evidenti gli assembramenti di giovani tanto quanto le mancate norme di distanziamento sociale.
Ieri, sabato 23 maggio, davanti ai locali di Ponte Milvio si sono registrate risse e c’è chi ha pensato di farsi un bagno nella fontana di Piazza Trilussa. Dopo due giorni di controlli da parte degli agenti di Polizia, la sindaca della Capitale, Virginia Raggi, sta pensando al coprifuoco. La soluzione sarebbe un tentativo estremo per porre fine agli assembramenti, ma penalizzerebbe i locali con la chiusura anticipata.
La soluzione è stata adottata nella città di Brescia. Preso anno che, nonostante i controlli della Polizia Locale, non è stato possibile far rispettare le norme sul distanziamento sociale, il sindaco Emilio Dal Bono ha deciso di chiudere i locali e le attività commerciali che restano aperte la sera, per evitare rischi. Alcuni esperti, come il presidente della Società Italiana di Virologia, Arnaldo Caruso, affermano che il coronavirus potrebbe ora essere meno virulento: eppure, il distanziamento è ancora oggi l’unica norma che consente di circoscrivere il contagio. Per alcuni sindaci, la sanzione amministrativa come pena per chi rompe il coprifuoco sembra l’unico deterrente agli assembramenti delle serate estive.