Coronavirus: a mezzanotte scatta il rientro in auto dal Nord dei siciliani

Secondo quanto riportato da “Repubblica”, sono centinaia, principalmente professori e studenti che lavorano e studiano al nord Italia che nelle prossime ore cercheranno di far rientro in Sicilia. Si metteranno in viaggio in macchina, perché i collegamenti con l’Isola sono limitati, pochi voli e treni. C’è chi già lo ha fatto nelle scorse ore o chi lo farà allo scoccare della mezzanotte. Molti sono costretti a rientrare, c’è chi ha perso il lavoro o ancora chi dal primo maggio non ha più una casa per la scadenza dell’affitto e con le agenzie immobiliari chiuse è impossibile trovarne un’altra. Paride Sinacori, 26 anni, è uno di questi, ha anche scritto al presidente della Regione Musumeci per chiedere di ritornare in Sicilia, partirà a mezzanotte, con la sua Fiat Punto, da Nosate, in provincia di Milano, per raggiungere Gibellina in provincia di Trapani. “Partirò da Nosate poi a Corsico mi incontrerò con un altro collega anche lui in auto e procederemo verso Bologna dove ci aspetterà Germano e assieme attraverseremo l’Italia sino a raggiungere Reggio Calabria, sperando di riuscire dopo le dichiarazioni del presidente della regione Nello Musumeci a traghettare e raggiungere le nostre famiglie, siamo un po’ preoccupati anche se il Dpcm parla chiaro e possiamo ritornare nelle nostre residenze, sono in tanti partiti in queste ore con i quali sono in contatto, c’è un’intera famiglia che partira da Bergamo con destinazione Sicilia o altri miei colleghi calabresi che da Novara raggiungeranno la Calabria”. Germano Dioguardi, 42 anni di Bagheria, anche lui docente di Tecnologia alle scuole medie di Mozzate in provincia di Como e con la sua Fiat Panda si metterà in viaggio anche lui dalla mezzanotte: «Da sette anni insegno al Nord e dal primo maggio sono senza casa per la risoluzione del contratto d’affitto e sinceramente non ho dove vivere anche perché le agenzie immobiliari sono chiuse. La principale difficoltà di chi sta al nord nel rientrare nella propria regione d’origine sono i pochi mezzi di collegamento fortunatamente avevo la macchina altrimenti potevo rimanere qui sono pochissimi i collegamenti aerei con la Sicilia e già tutti pieni. Un accesso limitato che è un vero e proprio atto discriminatorio a livello sociale». Antonio Alesi 32 anni partirà la Loiano(Bologna) al suo quarto anno di insegnamento in Emilia Romagna: «Sono stato ospite da amici e ora a loro serve la casa per il figlio, per un atto di responsabilità tre mesi fa sono rimasto a Loiano ma ora voglio ritornare in famiglia, ho chiamato la polizia locale e ho fatto il censimento e come previsto appena arrivato a casa mi metterò in quarantena in un monolocale di famiglia è giusto fare così è un atto di responsabilità, certo qualcuno ha disatteso le norme ed ha dato il cattivo esempio». La paura per loro, nonostante le Faq del governo, è di essere bloccati a Villa San Giovanni, sperando anche nella clemenza del sindaco di Messina Cateno De Luca.