Corini invoca «dignità» e Zamparini lo conferma, ma forse è troppo tardi
Sta per volgere al termine l’ennesimo lunedì di fuoco in casa rosanero. Come ormai di rito, anche nel day-after Palermo-Inter c’è stato poco spazio per quello che è successo in campo. A tenere banco, infatti, è stato il solito il toto-panchina. Il tecnico Eugenio Corini aveva ricevuto la fiducia a tempo di Maurizio Zamparini e l’ennesima sconfitta stagionale è piombata sul club di viale del Fante come una bomba. «A Palermo dopo ogni gara sembra di essere ad Hiroshima» aveva affermato il mister rosanero qualche giorno fa ed in effetti così è stato. Di nuovo.
Poco o nulla ha importato la prestazione offerta ieri sera da Rispoli e compagni, che contro l’Inter hanno perso senza colpe eclatanti. Certo è difficile stabilire dove finiscono i demeriti dei nerazzurri ed iniziano i meriti dei rosanero, fatto sta che la partita è rimasta in bilico per 65 minuti e chi è sceso in campo ha lottato su ogni pallone senza mai tirarsi indietro. Ma questa è un’altra storia.
«Dopo ogni sconfitta a Palermo si parla di chi sederà in panchina la giornata successiva, non si guarda mai la prestazione» aveva anche detto Eugenio Corini. Impossibile dargli torto. Basti guardare le innumerevoli notizie circolate oggi: Zamparini contatta Ballardini, ma Ballardini nega di aver parlato con il patron friulano; Zamparini incontra Salerno per decidere il futuro di Corini; se Corini viene esonerato e Ballardini rifiuta, ecco rispuntare l’ipotesi De Zerbi. Insomma, sempre il solito caos con il “Genio” sulla graticola.
Lo stesso “Genio” che nel post partita di Palermo-Inter ha parlato ai giornalisti presenti con il cuore in mano: «Fa male pensare di dover accompagnare la mia squadra in serie B, ma devo guardare in faccia la realtà. Per salvarsi serve un miracolo, ma se so che c’è anche l’1% di possibilità di farcela io ci voglio provare. Dobbiamo affrontare con dignità le restanti 17 giornate – ha detto il tecnico – se la società non la pensa come me, allora le nostre strade si separeranno». Dignità: questa la parola che riecheggia da ieri sera a Palermo. E per assicurare un prosieguo di campionato dignitoso servono garanzie tecniche. Servono interventi mirati sul mercato e serve una guida tecnica che tenti l’impossibile, perché non è giusto alzare bandiera bianca a 17 giornate dalla fine.
Queste le richieste di Corini a Salerno, riferite poi a Zamparini dal direttore sportivo rosanero nel corso dell’incontro di questo pomeriggio. Incontro che se da un lato, salvo clamorosi risvolti, ha portato alla conferma dell’ex capitano sulla panchina, dall’altro potrebbe non aver soddisfatto i desideri di Corini. Le mancate garanzie tecniche – secondo “La Repubblica” – potrebbero portare l’ex Chievo a dimettersi. Ma, al di là di garanzie e progettualità, l’impressione è che questi continui dubbi e dietrofront non facciano altro che calpestare la dignità di colui che la invoca a gran voce per un’intera città.