È un Corini furioso il protagonista della conferenza stampa odierna in casa Palermo. Il tecnico rosanero si è apertamente scagliato contro le critiche del presidente Zamparini, affermando di aver pensato di andar via e di essere rimasto per i tifosi e non solo. Ecco tutte le parole raccolte dalla redazione di Ilovepalermocalcio:
RISCHIO ESONERO: «Ho pensato anche io a come poter andare avanti dopo quello che è successo col presidente. Tutto ciò è dipeso dai fatti, dai punti e dalle sconfitte. Poi però c’è anche la critica soggettiva, ognuno vede le cose a modo suo. Non accetto una critica strumentale che porta all’autolesionismo. Oggettivamente non mi aspettavo di essere messo in discussione, perché i dati oggettivi dicono delle cose. La squadra è migliorata in difesa e nei gol che prima non avevamo mai fatto. A parte la sconfitta col Chievo ci sono stati miglioramenti. Non so perché sono stato messo in discussione. Ho pensato anche io a cosa fare. Amo fare questo lavoro, lo faccio con passione e dedizione dando tutto me stesso».
DIMISSIONI: «Quando scegli di fare l’allenatore metti tutto in conto, ma questo è stato inaspettato e incomprensibile. È fondamentale essere credibile davanti alla squadra e alla propria società, portando avanti le proprie idee. Dai contrasti si può crescere, ma se tutto diventa autolesionista è difficile ripartire. Forse sarei dovuto andare a casa. Poi ho pensato al mio staff, alla squadra e a tutti quelli che lavorano qui che mi hanno dato pieno sostegno. Anche la città l’ha fatto. Sono stato molto vicino ad andar via ma ho deciso di aspettare. I ragazzi mi seguono, il mio lavoro è apprezzato».
CONTINUITÀ: «Tolgo i panni da allenatore e vesto quelli da tifoso. Penso che questa squadra non esca dal limbo del ribaltone non potrà mai dare continuità avere, può anche arrivare il miglior allenatore al mondo. Bisogna dare spazio al progetto tecnico. Bisogna mantenere il lavoro e la mentalità della squadra. Se non si esce da questo limbo è difficile dare continuità. Avrei dovuto saperlo? Ma lo sapevo. Ma ci sono dati oggettivi. So il lavoro che ho fatto con i ragazzi. In poco tempo la squadra ha prodotto risultati e gioco e in questo dato mi fermo».
SFOGO «L’uomo Corini? Non voglio essere strumentalizzato. Quando parlo sono sempre me stesso, resto un uomo. È il clima che non va, è il clima di disagio che si viene a creare che non capisco. Non serve a nulla. La squadra veniva da un periodo difficile e aveva il morale sotto i tacchi. Non porta a niente questa pressione. Io non posso perdere una partita e dire “Vado a casa” cazzo! Serve prendersi le responsabilità per venire qua a parlare con voi. Se non si dà continuità a questa squadra è inutile. La gente apprezza lo sforzo che stiamo facendo, se non si capiscono i limiti oggettivi è inutile. Dopo la vittoria di Genova sembrava avessimo vinto un campionato. La tifoseria è tornata allo stadio e ha ritrovato l’entusiasmo. Questo ho portato io. Ho scelto di restare per questo. Vengo qui a testa alta. Siccome amo fare questo lavoro e sono stato chiamato da questo presidente, cerco di dare il massimo. Uno che pensa di avere soluzioni in tasca non ha capito nulla. Va sempre messo in conto di sbagliare, ma le critiche vanno dette con costruzione».
ANCORA SULLE DIMISSIONI: «Ci ho pensato di andare via. Ma ho scelto di restare per lottare con questi ragazzi. Ogni partita a Palermo è una bomba atomica. Ogni gara che perdiamo voi stessi vi chiedete se l’allenatore resta o meno. Ad ogni partita non può ognuno chiedersi cosa succederà. È sbagliato!».
DIFESA: «Difesa? Abbiamo lavorato su più sistemi. Sto pensando se a partire a tre o a quattro. Non ho ancora deciso».
MERCATO: «Silva? Avevamo altre punte come lui. In questo momento le esigenze erano sostituire Rajkovic e Bouy. Hiljemark perora non lo uso, essendo lui distratto da altre cose. Se resterà lo terremo in considerazione. Ho parlato domenica sera e ieri con Zamparini. Si parla sulla costruzione della squadra e lui mi dice quello che pensa. Sul mercato parlo spesso con Simic. Dopo Pescara avevamo tre esigenze e non è arrivato nessuno. Non posso dirvi niente di più, ho chiesto giocatori che potessero aiutare la squadra. Se arriva qualcuno, deve migliorare la squadra. L’importante è sostituire i titolari come Hiljemark e Rajkovic. Questo serve per fare un campionato di rincorsa. Io non conosco i tempi di mercato. Di mercato parlo con Zamparini e Simic. Non ho mai parlato con Curkovic».
TIFOSI: «Tifosi a Sassuolo? Sicuramente ripagheremo la loro fiducia con l’impegno. Andremo a fare battaglia. Stiamo facendo un campionato di rincorsa. Non ci arrendiamo».
ZAMPARINI: «I toni con Zamparini erano molto sereni e tranquilli ma se non ci si trova con le idee è complicato. Io cerco sempre di ascoltarlo. Se penso qualcosa lo metto all’opera, se sbaglio lo cambio. Non voglio sempre ragione. Io preparo la partita e la leggo anche in corso d’opera. Di questo parlo con il presidente. Sarà la matematica che ci condannerà. La partita non è mai finita. Quante gare terminano 3-4 dopo un 3-1? Saper leggere la partita è fondamentale. Dal punto di vista emotivo questa squadra è cresciuta. A Genova ci abbiamo creduto e abbiamo fatto un mezzo miracolo. È sbagliato arrendersi, dobbiamo lottare fino alla fine per salvarci».
NESTOROVSKI: «È un giocatore importante, al momento ha un calo psico-fisico. Sta solo pagando il cambio di campionato. Ha solo bisogno di crescere, visto che in molti pretendono tanto da lui. Ha sempre fatto bene pur non facendo gol. Sta seguendo un percorso di crescita. Punto molto su di lui».
QUAISON: «Quaison? È un titolare. Ha sempre giocato e continuerà a dare il suo contributo».
GRUPPO: «Spirito del gruppo? È quello di crederci e dimostrarlo in campo. Sarebbe bello fare qualche allenamento a porte aperte per far vedere il loro impegno anche ai tifosi. Lo spirito è quello di far battaglia. Il presidente vuole stimolare, pur se le parole non sono di stimolo, ma gli stimoli arrivano».