L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e su Corini ancora a caccia di soluzioni.
Il paradosso del Palermo: smantellata la squadra della promozione dopo il traumatico addio a fine luglio di Baldini e Castagnini, che avrebbero dato fiducia quasi integralmente al gruppo precedente, la ricostruzione fu organizzata con lo scopo di “migliorare la rosa dal punto di vista qualitativo”. Sono arrivati giocatori importanti, con curriculum di rango e categoria superiore, il mercato da tutti è stato giudicato positivamente.
Ma dopo 10 partite, il difetto più evidente che emerge è proprio la farraginosità delle giocate e la difficoltà di proporre un calcio lineare. Tanto che Corini, dopo una serie di sconfitte nette lasciando troppo spazio agli avversari, si è trovato costretto ad abbandonare l’idea di un Palermo elegante che costruisse gioco dal basso o attraverso il regista, per passare a una squadra da combattimento che manovra poco e cerca il più velocemente possibile la profondità, anche con lanci lunghi non sempre produttivi.