L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Corini che cambia abito al Palermo.
Niente rivoluzione tattica? Neanche per sogno, solo questione di tempo. Il Palermo che si è visto sabato pomeriggio al Barbera contro il Lommel è un lontano parente rispetto a quello che, presumibilmente, si vedrà nel corso di queste ultime otto partite di campionato, iniziando proprio dal match di Pasquetta contro il Pisa.
C’era molta attesa, infatti, di capire se il tecnico rosanero già contro i «cugini» del Lommel sperimentasse qualcosa, mandando in campo i suoi uomini in una maniera diversa rispetto al solito. Cosa che, tuttavia, non si è verificata a causa delle tante defezioni, eccezion fatta per il secondo tempo in cui, dopo i primi due cambi, il Palermo è passato da un iniziale 4-2-3-1 a un più spregiudicato 4-2-4. È chiaro, appunto, che sono schieramenti che lasciano il tempo che trovano sia per la qualità dell’avversario, sia per la mancanza di reali alternative in panchina che potessero lasciar propendere a un cambio di modulo già contro i belgi.
Ci sarà un cambio di modulo? Sembrerebbe proprio di sì, a maggior ragione che il giocatore che più di tutti sapeva interpretare il ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco, ovvero Ranocchia, è fermo per infortunio (tempi di recupero incerti). Corini ha parlato di «accorciare gli spazi» tra i reparti, di volere puntare a un atteggiamento più prudente e meno spregiudicato per evitare di subire gli attacchi degli avversari come avvenuto negli ultimi tempi.
Visti gli elementi presenti in rosa, quindi, è facile propendere per un più compatto 4-3-3 che, in fase difensiva e di non possesso, può trasformarsi in un 4-5-1. Nella retroguardia, se così fossero le cose, cambierebbe davvero poco se non il ritorno tra i titolari di Lucioni, ormai in procinto di rientrare in gruppo. Il reparto che cambierà sarà il centrocampo, che quindi prevederebbe un regista con due mezzali. In cabina di regia, salvo sorprese, dovrebbe comunque essere impiegato Gomes, almeno in attesa del rientro di Ranocchia. Difficile che venga impiegato Stulac, visti che lo sloveno non è proprio compatibile con il francese.
Segre sarà sicuramente uno dei due interni, per l’altra maglia è bagarre tra Vasic (le sue quotazioni sono in ascesa) e Coulibaly, con Henderson in seconda linea. Davanti, Di Francesco-Brunori-Di Mariano in pole, con Insigne e Traorè pronti a subentrare. Ma ai due esterni d’attacco verrà chiesto di scalare in mediana, in fase di non possesso, per formare una linea a 5. L’altra alternativa è il 3-5-2 che già Corini la passata stagione rispolverò in un momento di difficoltà difensiva.