Intervenuto ai microfoni di “TMW Radio”, Ninni Corda, direttore tecnico del Foggia, è tornato sul caso che ha coinvolto il capitano Gentile: ignoti hanno incendiato la porta della sua abitazione. Ecco le sue parole:
«E’ stato un atto grave e pesantissimo di delinquenza pura. E’ stato colpito un ragazzo che ha sempre dato tantissimo per la maglia, quindi tutta la solidarietà a lui. Si è superato il limite e non si deve lasciar andare in cavalleria quanto successo. C’è tanto entusiasmo per il calcio a Foggia, nel bene e nel male. E’ una città che vive di pane e pallone e gli episodi positivi e negativi vengono portati all’esasperazione. Il calcio qui due anni fa ha vissuto una delle pagine più nere, con il fallimento. Il timore di non rivedere un certo calcio ha portato a certi momenti complicati”.
Il ragazzo vuole lasciare la città? Abbiamo un rapporto straordinario, sono anni che lavoriamo insieme. E’ un capitano in campo ma lavora anche nello staff tecnico. Mi sento in colpa perché viene evidenziato come un uomo della società, da sempre tantissimo. Magari gli ho chiesto troppo ma ha sempre fatto le cose in buona fede. E’ in una situazione in cui vuole andare via ma spero che la situazione possa rientrare. Ringrazio tutti i foggiano per la solidarietà ricevuta.
Ha paura che possa succedere altro? Non è un sentimento che mi appartiene. Non credo però che sia una scheggia impazzita. Ci saranno delle indagini ma c’è qualcosa che non mi torna. Il gruppo come sta vivendo la situazione? E’ scioccato. Alcuni giocatori mi chiedevano di andare via a gennaio. Adesso però bisogna abbassare i toni. Ma ci sarà tempo e modo per ristabilire le cose».