L’edizione odierna de “Il Mattino” ha realizzato un’intervista all’ex ds del Palermo Walter Sabatini.
Ecco qualche estratto:
Modelli diversi, ma solidi per Napoli e Palermo?
«Napoli e Palermo sono due città che vivranno sempre di calcio. Come diceva Diego, il calcio è un fattore di salvezza, una necessità per i bambini che devono giocare e che magari non hanno molto altro. Il calcio in queste città è sempre al primo posto nella testa della gente. Questo è il segreto del calcio: servono città così per farlo vivere».
Pregi e difetti dei diversi modelli?
«Il vantaggio delle proprietà locali è la velocità decisionale: il presidente diventa l’unico interlocutore e per chiudere un’operazione basta una telefonata. Le multinazionali, invece, con consigli di amministrazione e consulenti vari, sono più distanti e hanno un disinteresse per il calcio reale e l’allenamento, cosa molto dannosa. Basta guardare cosa succede a Roma con i Friedkin, che quasi mai vanno a Trigoria».
Quali sono stati i grandi colpi del Napoli quest’anno?
«Mi piace molto Neres: un giocatore che entra subito in partita e ha un grande impatto. Per consistenza, invece, dico McTominay: è una garanzia di risultato, un grande acquisto con personalità e forza fisica. Il Napoli ha fatto una campagna acquisti importante. Gli manca solo Lukaku al top per puntare davvero in alto».
Più facile che il Napoli vinca lo scudetto o che il Palermo salga in Serie A?
«Domanda difficile! Statisticamente è più facile che il Palermo salga in Serie A, dato che promuovono tre squadre. Ma non sarei sorpreso se il Napoli arrivasse fino in fondo. L’Inter resta la squadra più forte, ma il divario con le altre è diminuito. Tutte le grandi possono ambire allo scudetto, con il Napoli in testa».