Contreras confessa dopo la condanna per traffico di droga: «Rischio la vita ogni giorno ma non sono Pablo Escobar»

Sergio Contreras Pardo, l’ex calciatore di Malaga e Marsiglia tra le altre, condannato a sei anni di carcere per aver ammesso di essere a capo di una rete criminale che si occupava di traffico di droga, ha rilasciato un’intervista a Canal+, dove ha ammesso che la condanna che gli è stata inflitta è giusta e che «bisogna pagare quando si fanno cose stupide».

Ecco le sue parole:

«Da calciatore hai la fortuna di guadagnare tanti soldi. Io guadagnavo forse un milione di euro all’anno. Con quello che ho fatto dopo guadagnavo lo stesso in due mesi, ma a rischio della vita. Ho contatti ovunque, non è una cosa che ho scelto, è una cosa che mi è capitata. Non sono Pablo Escobar! Quando senti ‘trafficante internazionale’, di chiedi ‘Che cazzo hai fatto?’. Potrei essere ucciso, ma non ho paura. Non so per quanto tempo, ho una condanna fino al 2027. Il carcere è aperto per le persone che si comportano in modo stupido. Se potessi, cambierei le mie scelte, ma le cose sono andate così».