Continua la campagna anti-Zamparini: nasce Palermo F.B.C. 1900

Continua la campagna di protesta dei tifosi rosanero nei confronti del presidente del Palermo Maurizio Zamparini. Nelle ultime ore è nato il “PALERMO F.B.C. 1900” un Azionariato Popolare, creato allo scopo di proteggere il Palermo da chi ne detenga il pacchetto azionario di maggioranza. In basso il comunicato tratto da Palermo Supprters Trust:  “Dopo la conquista, nel idea dell’Azionariato Popolare, nata proprio in difesa di ciò che amiamo, per proteggere il Palermo, finché siamo ancora in tempo, e indipendentemente da chi ne detenga il pacchetto azionario di maggioranzamaggio 2004, della promozione in Serie A (l’ultima risale al lontano 1972)  seguita,  nel maggio 2005, dalla prima storica qualificazione in Coppa Uefa l’obiettivo della società rosanero è stato quello di collocarsi stabilmente nella massima serie, possibilmente a ridosso delle “grandi” e più blasonate squadre del torneo. La storia del Palermo è stata, da sempre tormentata, condita da inattesi e inebrianti trionfi e sconvolta da sofferenze a volte clamorose come la radiazione. In questi ultimi anni abbiamo assistito a troppe trattative o a troppe speculazioni fatte sulla pelle di chi alla fine è l’ultimo, ma di certo è anche il primo, fruitore di ciò che è e che rappresenta il Palermo Calcio o più correttamente Unione Sportiva Città di Palermo. Abbiamo goduto di risultati fantastici come la terza finale di Coppa Italia, che portò circa 40.00 tifosi rosanero allo stadio Olimpico di Roma, ma abbiamo anche dovuto subire una gestione societaria che, in nome di un “bilancio sano”, ci ha portato a risultati sportivi deprimenti  che ci hanno tolto l’entusiasmo, la passione e la prospettiva di gioie future, anzi continua a portarci ad assistere a stagioni sofferte come quella appena conclusa. Da qui nasce l’idea dell’Azionariato Popolare, nata proprio in difesa di ciò che amiamo, per proteggere il Palermo, finché siamo ancora in tempo, e indipendentemente da chi ne detenga il pacchetto azionario di maggioranza. Non sappiamo in quanti giorni, mesi, anni riusciremo a raggiungere il nostro obiettivo, ma ci proveremo, iniziando con l’entrata in società anche  con l’1% per poi iniziare una scalata che solo il tempo ci dirà se sarà possibile e dove potrà fermarsi.
Solo i tifosi garantirebbero il bene del club a prescindere dai vari fattori economici, umorali e ambientali. Ma per fare ciò serve una larga partecipazione tra tifosi, sostenitori, Comune, Provincia, associazioni di categoria, piccoli, medi e grandi imprenditori locali (e non solo). Ci sono differenze nel modo in cui operano le società di calcio, soprattutto negli ultimi anni, e il modo in cui operano le cooperative di azionariato popolare. Noi crediamo che ciò dimostri che la via che il calcio ha intrapreso, muovendosi alla ricerca del denaro ed allontanandosi dai tifosi, sia una delle ragioni per cui troppi club in Italia si sono ritrovati con proprietari per i quali è sempre più difficile continuare con questo approccio – soprattutto durante una recessione su larga scala come quella che stiamo vivendo. Ma c’è speranza, e questa speranza è la cooperazione: anche noi vogliamo perseguire la strada tracciata e sviluppata nel calcio inglese pochi anni fa; problemi finanziari al Northampton Town portarono i tifosi a creare la prima cooperativa di supporters nei primi anni ‘90, tramite la quale rilevarono una quota nel loro club. Oggi la cooperativa è tra gli azionisti del club ed ha due rappresentanti nel direttivo. L’iniziativa ebbe tanto successo e fu così importante che nel 1999 venne creata un’organizzazione chiamata Supporters Direct con lo scopo di aiutare altri gruppi di tifosi ad organizzare cooperative simili e raggiungere lo stesso scopo: che i tifosi avessero, in tutto o in parte, la proprietà del loro club. E uno dei principali sostenitori di questa organizzazione è Co-operatives UK, che rappresenta il settore cooperativo inglese, per un giro d’affari di 30 miliardi di Euro. In tantissimi casi queste cooperative di tifosi hanno aiutato i club coinvolti a diventare più stabili, spesso ricostruendoli dopo che avevano a lungo contato sui finanziamenti di singoli individui. Tutte le persone coinvolte hanno lavorato insieme per avere un club migliore: non c’è migliore dimostrazione nel calcio dei valori del movimento cooperativo in Inghilterra così come in Europa. La cooperativa dei tifosi dell’Arsenal, club della Premier League inglese, è diventata un importante partner del direttivo del club, e controlla il 3% delle azioni. L’Arsenal è un club costruito sulla comprensione che i tifosi sono la prima cosa da prendere in considerazione, e questa cooperativa è vista come un aiuto a proteggere il club per i tifosi attuali e futuri, tifosi che lo amano e per i quali ha grande importanza. Lo Swansea City, club che era sull’orlo della chiusura, sotto un singolo proprietario privato, solo pochi anni fa, divenne per il 20% di proprietà della cooperativa dei suoi tifosi, e da allora ha costruito un nuovo stadio da 25mila posti ed ha ottenuto sul campo diverse promozioni, fino a sfiorare quella in Premier League nella passata stagione. L’Exeter City, anch’esso sull’orlo della chiusura sotto un singolo proprietario privato, con debiti per 4,5 miliardi di Euro, fu acquistato nel 2003 dalla cooperativa dei suoi tifosi, che ha ricostruito il club nel corso degli anni. Sul campo, l’Exeter City ha appena conquistato la seconda promozione consecutiva ed è passato dal semi professionismo al gradino più basso del calcio professionistico inglese. L’AFC Wimbledon, che è rinato come cooperativa di proprietà dei suoi tifosi dopo che l’originario Wimbledon FC fu portato loro via e spostato di 120 km, è stato promosso quattro volte, dalla nona alla quinta divisione del calcio inglese, in soli sette anni. E l’FC United of Manchester – creato da tifosi del Manchester United che ne avevano avuto abbastanza del modo in cui il denaro stava distruggendo il loro club – è partito dalla nona divisione ed ha ottenuto tre promozioni in quattro anni, ed è vicino a costruire il proprio stadio. È un altro club di proprietà di una cooperativa di tifosi. Quest’anno è stato premiato da Co-operatives UK con un riconoscimento per avere promosso i valori cooperativi. Questi sono esempi di cooperative attive nel calcio. Noi crediamo che anche il calcio italiano possa beneficiare della forte tradizione cooperativa è per questo motivo che dopo la nascita del Comitato di scopo stiamo passando alla costituzione di un nuovo ente giuridicamente riconosciuto e riconoscibile che possa diventare unico interlocutore tra i tifosi e la società Di Maurizio Zamparini. Nasce il Palermo FootBall Club 1900 È il momento che chiunque abbia a cuore il migliore interesse del Palermo si unisca per tutelare il Club e la maglia rosanero che rappresenta la sua storia centenaria, le sue tradizioni. Per questo non possiamo pensare ad altro se non a una espressione massima cooperazione. Rilevare interamente o più del 50% del pacchetto azionario, al momento in mano al Presidente Zamparini. Gli esempi che vi abbiamo sottoposto parlano di partecipazioni intere o percentuali, a Roma, gli amici dell’Associazione myRoma, hanno già cominciato ad acquistare azioni della A.S. ROMA, per citare un esempio italiano, e sono già entrati a far parte dell’Assemblea degli azionisti, in pratica sono dentro alla stanza dei bottoni. Certamente non potranno metter bocca nelle decisioni societarie, ma di certo hanno modo di vedere cosa succede all’interno e poter alzare la mano per far sentire la voce dei tifosi che rappresenta. Il primo passo da fare è manifestare la propria intenzione, iscrivendosi al PALERMO F.B.C. 1900.”  Clicca qui per maggiori informazioni.

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Redazione Ilovepalermocalcio