Conte: “Ue non ripeta errori del passato, progetto a rischio. La proposta franco-tedesca…”
“Se lasciata senza controllo questa crisi metterà a rischio l’intero progetto europeo poiché il nostro mercato comune non riesce a tenere il passo con le altre potenze economiche. L’Ue subirà un duro colpo, emarginando la nostra posizione economica e politica nel mondo”. Questo l’avvertimento lanciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un editoriale pubblicato dal sito ‘Politico.eu’.
“In questo momento di crisi senza precedenti, è importante ricordare che nessuna economia europea sarà in grado di riprendersi da sola“, spiega quindi Conte, che continua: “Le nostre economie sono interconnesse. Molti Paesi, specialmente nel nord, dipendono da questa interconnessione per ampie parti del loro Pil. Una frammentazione del mercato unico colpirebbe gravemente tutti i paesi dell’Ue, anche i più ricchi”.
Sui fondi Ue per l’emergenza, “la quantità di risorse messe insieme da tutti gli strumenti europei, incluso il Recovery Fund – afferma ancora il premier -, non è all’altezza delle stime ritenute necessarie da molte istituzioni pubbliche e private per mantenere a galla l’economia. Il Fondo monetario internazionale, ad esempio, prevede un calo del Pil dell’area euro di 7,5 punti percentuali quest’anno. Per questo incoraggio la Commissione europea e il suo presidente, Ursula von der Leyen, a presentare nei prossimi giorni un’ambiziosa proposta per il Recovery Fund e sul bilancio comunitario pluriennale in linea con le esigenze e le aspettative dei cittadini europei”.
“La proposta franco-tedesca di un Recovery Fund da 500 miliardi di euro è un passo coraggioso e significativo verso una risposta comune dell’Unione europea alla pandemia che ha devastato il continente. Ma è solo questo: un passo“, spiega ancora il premier italiano, che continua: “Se vogliamo superare questa crisi insieme, in quanto unione di interessi e valori comuni, è necessario fare molto di più”, ha aggiunto. Una delle “preoccupazioni” espresse da Conte è che “alcuni Paesi Ue continuino ad esercitare pressioni per un budget europeo da ‘business as usual’ e per un modesto recovery fund, con una quota trascurabile di sovvenzioni”. Il premier si dice “fortemente convinto che la loro posizione rifletta l’incapacità di comprendere le sfide storiche che ci troviamo ad affrontare”.