Conte, quasi un milione al mese per rilanciare gli Spurs
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla nuova opportunità di Antonio Conte.
Quando oggi Antonio Conte entrerà nello spogliatoio del Tottenham, all’interno dello splendido centro tecnico degli Spurs a Enfield, l’allenatore italiano potrà presentarsi così: «Eccomi qui. Scusate il ritardo». Cinque mesi dopo la trattativa saltata lo scorso giugno, Conte sarà annunciato nella prima mattinata di oggi nuovo allenatore del Tottenham, con un contratto di venti mesi – scadenza giugno 2023 – e stipendio complessivo da 15 milioni di sterline al lordo (quasi 18 milioni di euro, circa 900.000 euro al mese). L’intesa, dopo l’esonero di Nuno Espirito Santo reso pubblico alle 9.53 di ieri, orario di Londra, è stata raggiunta nel pomeriggio. Conte, sbarcato in Inghilterra all’ora di pranzo, ha incontrato il presidente Daniel Levy e il direttore generale Fabio Paratici, grande regista dell’operazione. Conte e Paratici furono i protagonisti del ritorno della Juventus a alti livelli nel triennio 2011-2014: amicizia e stima sono sopravvissute al tempo e a strade professionali diverse.
La svolta di ieri è maturata dopo una domenica in cui i vertici del Tottenham, scossi dallo 0-3 con il Manchester United e dalla contestazione dei tifosi, avevano deciso di chiudere la breve era legata alla figura di Espirito Santo. L’allenatore portoghese, premiato a fine agosto come manager del mese, ha perso sette gare in questo avvio di stagione: cinque su dieci in campionato e due su tre in Conference League. La verità è che il rapporto dell’ex tecnico del Wolverhampton non è mai decollato. Il popolo degli Spurs, dopo un’estate segnata da una serie di colpi di scena, su tutti l’intenzione manifestata pubblicamente da Harry Kane di andare via e, a ruota, da una galleria di allenatori accostati al club londinese – Gattuso, Fonseca e, naturalmente, Conte -, non aveva accolto bene la nomina del coach portoghese. C’è stato un vizio di fondo: Daniel Levy voleva un allenatore portatore di bel calcio, possibilmente vincente: Espirito Santo non appartiene alla categoria. Conte, titoli alla mano, rappresenta invece una garanzia. La crisi di risultati del Tottenham e un nuovo scenario complessivo hanno riaperto la pista Conte. La permanenza di Harry Kane, in serio dubbio all’epoca della trattativa estiva, è stato un mattone importante. La geopolitica del calcio è stata però il fattore decisivo. Italia e Spagna non offrivano, e non offrono, soluzioni di primo livello. Ma, soprattutto, Conte voleva tornare a lavorare in Inghilterra, dove si è trovata molto bene anche la sua famiglia. La suggestione Manchester United è durata lo spazio di pochi giorni, ma Conte ha capito subito l’antifona, di fronte alla difesa a spada tratta di Solskjaer da parte degli ex Red Devils. A questo punto, l’ipotesi Tottenham è tornata d’attualità. Conte, rassicurato anche dalla permanenza di un campione come Harry Kane e dalla presenza di un dirigente di riferimento come Paratici, stavolta si è reso disponibile.