Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato alla Camera dei Deputati in merito alle nuove misure in programma per il contenimento dell’epidemia di Coronavirus. Il governo si è confrontato in mattinata con le Regioni per cercare di definire i punti ancora in sospeso del nuovo Dpcm in arrivo tra stasera e domani, 3 novembre.
«La lettura del report dell’Iss ci ha costretto ad adottare nuove misure in anticipo», ha detto Conte, definendo il quadro epidemiologico italiano ed europeo «critico» – nonostante, a differenza della prima ondata, il 94% dei contagiati è in isolamento domiciliare. «La gravità dei contagi è inferiore rispetto alla prima ondata – ha aggiunto – e oltre il 65% delle persone è asintomatico o paucisintomatico». Nel prossimo mese, ha detto, le cose potrebbero andare peggio, almeno stando alle previsioni che «non tengono conto dell’ultimo Dpcm».
Il rallentamento della distribuzione di posti letto e ventilatore, ha detto Conte, è anche legato alla diversa situazione clinica rispetto alla prima ondata. Il primo ministro ha fornito alcuni dati in merito alla strumentazione per affrontare l’epidemia, la cui distribuzione è in carico al commissario Domenico Arcuri: nei prossimi giorni saranno distribuiti oltre 10 milioni di test rapidi alle Asl, da utilizzare anche nelle scuole. Dal punto di vista delle terapie intensiva, i mancanti 1.789 ventilatori verranno distribuiti in maniera progressiva (attualmente la pressione sulle terapie intensive «non è insostenibile»).