Secondo quanto riporta “Repubblica”, il caso del signor A., 69 anni, di Sale Marasino, sul lago d’Iseo, provincia di Brescia, merita un approfondimento. Il signor A, a 27 anni aveva perso la gamba in un incidente. E percorre con le stampelle il lungo tratto di strada che dalla sua frazione porta al centro al paese, dove si trova la posta.
Lo fa, e gli è consentito, anche nei giorni del lockdown totale. Quando esce dalle Poste, cerca un bar: chiusi tutti. Sa che esiste vicino al municipio un bagno pubblico, del quale ha necessità: è chiuso. Si mette sulla via del ritorno a Borgo Riva, ma non resiste più: si mette al lato della strada e fa pipì. Ma “in quel mentre” arrivano due carabinieri della stazione di Marone, i quali lo sanzionano, con sconto di chi decide di pagare: ben 3 mila e 333 euro, saldati dalla sorella, la signora B. Sul verbale del 21 aprile, nello spazio dove si possono fare dichiarazioni, il multato ha scritto: “Sono invalido civile e disoccupato”.
Se la legge c’è va rispettata, non c’è dubbio. Ma non c’è alcun dubbio sul fatto che qualche volta potrebbe bastare un rimprovero, perché in fondo da un agente di pubblica sicurezza ci si aspetta anche un comportamento, per dirla sempre con il codice, da “buon padre di famiglia”. E una severità da migliaia di euro, con un pensionato e invalido, non appare un po’ eccessiva?