Como-Palermo: due tifosi rosanero con i bimbi insultati al Sinigaglia e costretti a cambiare posto. Il racconto

Spiacevole episodio ieri al Sinigaglia per due tifosi del Palermo con i rispettivi figli.

Come raccontato da “Gazzetta.it” avevano scelto la sfida del Sinigaglia per unire la fede calcistica e un giro sulle rive del lago. Ma che la giornata non sarebbe andata come speravano l’hanno capito sin da quando hanno iniziato ad avviarsi a piedi verso lo stadio:

“Un paio di tifosi del Como – racconta Riccardo Lanzarone, milanese d’origine palermitana – ci hanno infatti detto di toglierci le maglie rosanero se volevamo entrare allo stadio”. Sì, perché “l’errore” – tra virgolette perché non dovrebbe essere considerato tale – sarebbe stato quello di prendere dei biglietti per la tribuna coperta (“prevista pioggia, non volevamo far bagnare i bimbi” la spiegazione di Lanzarone) e non quelli del settore ospiti. Sugli spalti i due papà hanno notato gli sguardi storti da parte di alcuni supporters avversari e all’esultanza per il gol del momentaneo 0-1 firmato Buttaro sono arrivati i primi insulti. “Mio figlio aveva preparato pure uno striscione tutto rosa con la scritta Palermo e un pallone al centro, abbiamo evitato di tirarlo fuori vista la situazione”. Situazione che è poi degenerata definitivamente al 33’ quando Cerri ha trasformato il rigore dell’1-1 (risultato con cui si è concluso il match): “Qualche comasco invece di esultare per il gol ha deciso di insultarci e minacciarci. Fregandosene che con noi c’erano due bambini”.

I piccoli iniziano a spaventarsi, il figlio del signor Riccardo scoppia in lacrime mentre un tifoso locale si fa sempre più aggressivo e tenta di avvicinarsi al gruppetto di sostenitori rosanero. Interviene prima uno steward, poi 4 e in pochi secondi i due papà coi figli vengono fatti spostare in un altro settore dello stadio. “Ma posso assicurare che la paura in quel momento è stata tanta”. Ci sono alcune riprese video che mostrano i tifosi del Palermo accompagnati lontano dai propri posti. “Poi è filato tutto liscio, forse anche perché non ci sono stati altri gol nella partita. E aggiungo che un paio di comaschi sono venuti da noi a fine primo tempo per chiedere scusa del comportamento dei propri concittadini. Apprezzo molto il loro gesto però per mio figlio Roberto era la prima volta allo stadio ed è rimasto triste e impaurito per tutto il tragitto da Como a Milano. Spero gli torni presto la passione per il calcio”.

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Redazione Ilovepalermocalcio