L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Como e riporta un’intervista a Cutrone.
Mica male il 2024 che si prospetta per Patrick Cutrone. Capodanno a Bormio, compleanno il 3, mini ritiro a Marbella, caccia al record di gol, rincorsa alla Serie A e soprattutto… una bimba!
Quando nasce?
«Greta è al settimo mese, ancora non realizzo, ci penserò quando avrò la piccola tra le braccia. Una sensazione unica, strana. E’ sangue del tuo sangue, dovrò dedicarle la mia vita».
Ma riesce a riposarsi?
«Devo. E’ stato un finale tosto, dobbiamo recuperare. L’obiettivo è chiaro: andare in Serie A».
Intanto siete secondi.
«Primi, secondi, ai playoff, non importa: basta andarci. Sono ottimista per la solidità che la squadra dimostra ogni volta».
E adesso arrivano i rinforzi…
«Ci pensa la società. Chi arriverà sarà accolto al meglio».
Da Longo a Fabregas c’è stata continuità nel Como?
«Come risultati sì, stavamo crescendo e siamo arrivati secondo posto. Il grande lavoro è proseguito, ma ogni allenatore ha le sue idee: con Fabregas è cambiata la fase d’impostazione, è stato bravo a non snaturarci tenendo buone molte cose di Longo».
Cosa vi siete detti nello spogliatoio dopo questo cambio?
«E’ stato inaspettato. La società ci ha subito spiegato la scelta e abbiamo continuato a dare il massimo, cercando di capire le esigenze del nuovo allenatore, che comunque conoscevamo già per aver giocato con lui».
L’ambizione dei vostri proprietari è una responsabilità?
«E’ un grande stimolo, non una responsabilità: vogliamo vincere e sappiamo che la società sta facendo di tutto per riuscirci».