In veste di allenatore del Como, Cesc Fabregas, insieme a Fabio Pecchia, è stato ospite della Milano Football Week, manifestazione organizzata dalla Gazzetta dello sport con una serie di ospiti prestigiosi.
Ecco le sue parole:
«Sono orgoglioso di poter imparare anche dalla scuola italiana, che ha creato tanti allenatori importanti. La mia idea, prima di tutto, è quella di vincere più partite possibili, e fare di tutto per capire come si deve fare. Per questo il nostro obiettivo è insegnare alla squadra a giocare in qualsiasi modo a seconda di quello che la partita e l’avversario richiedono. E questo credo sia stata la cosa migliore che il Como ha imparato a fare in questi mesi, la squadra ha fatto grandi progressi».
La A non sarà la stessa cosa, gli ricorda anche Pecchia seduto al suo fianco. Ma entrambi puntano ancora al bel gioco, «noi e il Parma – ricorda Fabregas – siamo state le due squadre con la linea difensiva più alta. In Italia quasi tutti si basano sul 5-3-2, io sono partito da un’idea diversa».
E, oltre al Parma. Fabregas cita anche il Venezia. «Giustissima anche la loro promozione, insieme al Parma erano la squadra più forte del campionato. Poi ho apprezzato tanto il Catanzaro, il coraggio con cui hanno proposto il loro gioco, le partite contro di loro sono state quelle che ho aspettato con più curiosità». Oltre al Como, ovvio. «A un certo punto ho anche pensato che si sarebbe potuto arrivare primi. Anzi devo dire che questo era l’obiettivo di cui avevo parlato ai giocatori quando presi in mano la squadra a novembre».