Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ai canali ufficiali del club parla il giorno dopo la furiosa conferenza stampa.
Ecco le sue parole:
«Ci sono poi i tifosi, li ho sentiti e ieri il nome di Rocco Commisso è stato quello che è circolato di più su Twitter in Italia, e loro devono essere orgogliosi, come tutti gli italiani che sono con noi dopo questo richiamo ai giornalisti che devono fare le cose giuste. Non ho mai detto che non possono criticare, ma cercare di non offendere le persone sì. Mi sono arrivati tanti messaggi, c’è stata una valanga di sostegno e credo che i tifosi più di tutti capiscano quanto abbiamo lavorato qui. Forse i risultati non sono perfetti o quelli che volevamo, ma il lavoro alla Fiorentina c’è stato da parte di tutti. Sono arrivato qui ad inizio aprile e ora devo tornare a casa sennò mia moglie mi ammazza. Dopo la conferenza di ieri mi aspettavo questa risposta dalla casta dei giornalisti. Ieri c’è stato un comunicato della stampa dove si diceva che che io non posso parlare, criticare e offendere, ma io ieri ho detto che quando le persone dicono bugie e offendono la mia persona, la mia famiglia, il mio nome e quello che rappresento… non ci sto. E se loro hanno il diritto di criticare io ho quello di difendermi».