Torna la rubrica targata Ilovepalermocalcio “Comicità rosanero” dedicata agli artisti palermitani con il Palermo nel cuore. Protagonista di questo nuovo appuntamento Andrea Lupo, meglio conosciuto come “Lupetto”, comico della seguitissima trasmissione “Sicilia Cabaret” in onda su Antenna Sicilia tutti i giovedì. In esclusiva ai nostri microfoni Lupetto ha parlato del suo essere tifoso, ma non solo. Ha detto anche la sua in merito a tanti argomenti, tra una battuta e una risata. Ecco le sue parole:
Come nasce “Sicilia Cabaret”?
«Sicilia Cabaret è un progetto nato da un’idea di Matranga e Minafò che hanno voluto dare a tutti noi artisti emergenti e perfetti sconosciuti, la possibilità di affacciarsi nel mondo dello spettacolo. Il progetto è nato da un teatro piccolino, dove all’inizio si stentava anche a vendere i biglietti. Con l’avvento di Antenna Sicilia, invece, è avvenuto il grande boom, soprattutto grazie anche ai social. E quindi il programma ha preso il volo in tutta la Sicilia».
Come nasce invece «Lupetto»?
«Il mio personaggio è nato un po’ così per scherzare, mentre si scriveva, Minafò mi ha dato un tormentone, Matranga mi ha aiutato nella quadratura del pezzo e qualche ragazzo la battuta, da lì poi nasce tutto. Come tutti quelli di Sicilia Cabaret, frutto del passato, ognuno provava dei personaggi e c’è chi ha avuto la fortuna di lavorare sin da subito. Sono nati i primi tormentoni e in questo i social ci hanno dato una grossa mano».
Proprio sui social, “Sicilia Cabaret” e il tuo personaggio hanno avuto un enorme seguito. Ve lo aspettavate?
«Una cosa “inaspettata”, anche perché era un progetto a tre anni. Invece subito, dopo il primo anno, ha riscosso grande successo. E i social ci hanno aiutato tantissimo, ognuno aveva la sua pagina e ci siamo fatti conoscere anche dai più giovani. I tormentoni fanno la differenza da “Stacca tutti cuasi” a “Io sono Gianni”. Ripeto è stata una cosa inaspettata».
Andiamo al sodo e parliamo di calcio. Che tifoso è Lupetto?
«Lupetto è un tifoso che segue il Palermo calcio al 100%, anche perché ho un passato da calciatore e un po’ ne capisco. Poi da palermitano seguo con molto affetto la squadra della mia città. Sono anche continuamente informato, seguo tutte le vicende, dagli allenamenti alle conferenze, al calciomercato. Di tutto. Vado anche spesso allo stadio, con mia moglie che tifa Palermo pur essendo siracusana».
In più occasioni, infatti, i tifosi ti hanno visto sugli spalti del Barbera. A che età hai iniziato ad andare allo stadio?
«Sin da bambino ho la passione per i colori rosanero. Mi capitava spesso di fare il raccattapalle, quindi a bordo campo quando c’erano i vari Cappioli, Bombardini, La Grotteria, Di Donato. Diciamo che sono tifoso sin dalla serie C».
Hai fatto tanti nomi di vecchie glorie, uno a cui sei rimasto più affezionato?
«E’ difficile dirne uno essendo grande appassionato di calcio e del Palermo. Se devo dirne uno come simbolo potrebbe essere Corini. Ma non dimenticherò mai i campioni che sono passati da Palermo come Pastore, Cavani, Sirigu, soprattutto questi degli anni d’oro. Ma anche Sicignano che tutt’ora è a Palermo. Vicè u nummaru unu (ride, ndr)».
Del Palermo di oggi, invece, c’è qualche calciatore della rosa di Tedino che ti ha sorpreso?
«Sorpreso no, perché già lo conoscevo a Trapani, ma dico Coronado perché ha fatto vedere belle cose a Palermo. Non solo lui, penso anche a Rispoli che è il padrone della fascia; mi ha sorpreso più che altro Struna, perché è cresciuto molto quest’anno».
Secondo te quest’anno il Palermo riuscirà a centrare la promozione diretta?
«Lo spero tantissimo, anche perché mi preoccupano i playoff. Sono una scatola chiusa. Magari chi arriva terzo, si ritrova ad uscire alla prima partita. Nel calcio purtroppo nulla è scontato. Soprattutto in serie B ci sono tante squadre che fanno paura con organici importanti».
Ti piace Tedino come tecnico?
«In alcune partita ha vinto proprio lui. Lo dico perché ha un legame con i giocatori che va al di là della tattica o la tecnica. In altri anni troppi cambi, quest’anno sono contento che non ci siano stati. Io non lo giudico male. Secondo me potrebbe andare bene anche per la serie A».
L’anno scorso i tifosi hanno usato un tuo tormentone per contestare Zamparini. Tu cosa pensi del patron? Sei tra i pro o tra i contro?
«Mi ha fatto piacere vedere quello striscione, il mio tormentone stava iniziando a girare, quindi è stato bello vederlo scritto fuori dal “Barbera”. Ma ti posso dire che Zamparini a Palermo ha portato tante belle cose. Sappiamo tutti che è un imprenditore. Ma chi è che va in una società e butta i soldi? Nessuno. Ovviamente qualsiasi imprenditore se mette soldi vuole anche ricavarne qualcosa, è normale. Lui ha investito tanto nel Palermo, ma poteva investire meglio sicuramente. Non sono uno contro Zamparini, perché grazie a lui abbiamo visto la serie A, l’Europa League e tanti campioni. Ricordo quando è arrivato Sensi e facevamo la serie C».
Se il dirigente dei piani altissimi della SIAE dovesse chiamare Zamparini, quindi, cosa gli direbbe?
«(Ride, ndr) gli direbbe di credere un po’ di più nel progetto Palermo. Da tifosi non siamo dentro la società e non possiamo sapere cosa accade veramente. Quindi non si può giudicare».
In chiusura vuoi mandare qualche messaggio ai tifosi, affinché riempiano il “Renzo Barbera” in vista di questo finale di campionato?
«Ai tifosi abbiamo mandato un videomessaggio insieme ad alcuni comici di Sicilia Cabaret, abbiamo detto loro anche di riempire il teatro. Lo stesso lo rivolgiamo per riempire lo stadio Renzo Barbera. Ma purtroppo domani nella Cremonese per esempio non ci sono nomi altisonanti e molti vanno allo stadio solo per vedere all’opera i grandi campioni. Ma ragazzi, uniamoci tutti per aiutare la squadra a tornare in A, e riempite gli spalti, ognuno fa la sua parte. “Wellecaaa, forza Palermo! Staccamu ‘u Frosinone”».
DI SEGUITO LA CLIP CON L’INTERVISTA INTEGRALE A LUPETTO