Torna la rubrica targata Ilovepalermocalcio.com “Comicità rosanero – Che tifoso è…” dedicata agli artisti palermitani di fede rosanero. Protagonista del secondo appuntamento è Ivan Fiore: comico, cabarettista che ha preso parte per diversi anni al cast di Zelig e Bulldozzer, ora spettatore fisso in Tv delle partite dei rosanero. Ivan ci ha aperto le porte del suo locale “Formangiando” in piazzetta Bagnasco, raccontandoci del suo essere tifoso, toccando temi di attualità quali il momento negativo dei rosanero, passando per Iachini e Zamparini. Tutto ciò provando a tirare un po’ su il morale dei tifosi rosanero. Buona lettura.
Partiamo con la domanda di rito: “Che tifoso è…” Ivan Fiore?
«Tifoso non accanito, ma moderato. Un po’ come sono nella vita in realtà. Nei momenti in cui devo essere caldo sono caldo, nei momenti in cui devo essere freddo sono freddo. Un tifoso tiepido mi definisco».
Quindi vivi le partite con tranquillità…
«Io vedo sempre le partite in trasmissione su “Trm”, ma devo dire che mi manca il live. Mi manca andare al “Barbera”, la scazzottata verbale più che altro, in televisione devi restare per forza equilibrato e non andare oltre le righe. Io sono, più che tifoso uno sportivo: perché il calcio è un gioco, è fondamentale capirlo. Si chiama “gioco calcio” infatti. In fin dei conti dietro la partita ci sono milioni di euro che girano, quindi noi siamo vittime, vittime di Zamparini. Noi siamo sempre lì a sperare, ma sono i soldi quelli che decidono nel calcio».
Quando hai iniziato ad andare allo stadio?
«In realtà da sempre, però paradossalmente sono andato più in trasferta che in casa. Sono uno molto campanilista, sono palermitano e ne vado fiero. Quindi quando abitavo a Milano mi spostavo spesso per seguire la squadra, una volta a Torino un’altra a Verona, insomma seguivo più da lontano che da vicino. Qui sono un po’ relegato dalla Tv, ma mi sta comodo».
Hai qualche aneddoto da raccontarci?
«Sul Palermo sinceramente no, ne ho uno sulla serie A, nel senso che ricordo quando scoppiò il caso Parmalat, lo psicologo del Parma era amico di Ale e Franz. Io, che bazzicavo nell’ambiente di Zelig, fui scelto tra quei quattro comici per fare uno spettacolo a Collecchio per sollevare un po’ il morale dei giocatori del Parma. Quindi mi allenavo con loro, mangiavo con loro. All’epoca c’era anche Gilardino, oltre a Fabio Cannavaro e all’ex rosa Blasi. Quando cenavo con loro, parlando ricordavano sempre “Ma chi era quel giocatore bassino che in Coppa Italia ci fece sognare”, il grande Tanino Vasari!».
Una partita che ricordi con piacere?
«Sicuramente quella di Coppa Italia, con lo stesso Vasari ed il Palermo dei “Picciotti” che mi sono rimasti nel cuore. Noi che siamo molto campanilisti e attaccati alla nostra terra, quello era il Palermo dei nostri picciotti. C’erano dei grandi giocatori, c’era Iachini che ancora adesso per me è un picciotto. Dimostravano di essere attaccati alla maglia. A differenza di quelli visti in campo nelle ultime giornate e soprattutto contro l’Empoli, non sono giocatori attaccati alla maglia, che prenderebbero a morsi chiunque per difenderla. Poi per il resto ne ricordo molte di partite memorabili, ne cito una su tutte: il gol di Cassani contro la Juventus, indimenticabile».
Una partita che, invece, vorresti dimenticare?
«C’è bisogno di dirlo? C’è stata una finale che avrei voluto vincere a tutti i costi. Roma si era colorata di rosa e nero, mai vista una cosa del genere. Quella è stata la partita del secolo, memorabile con campioni come Pastore. Da quel picco massimo poi c’è stato il declino. Si sono stancati un po’ tutti».
Tornando ai giorni nostri, che c’è da fare con questo Palermo?
«Non vince e non convince. Che dobbiamo fare?!? Di questo dovremmo parlarne con il presidente, le armi il Palermo non ce le ha più. Adesso affronta le altre squadre con il tagliaunghie come arma, mentre gli altri hanno fucili e pistole. Quindi possiamo solo limare, graffiare ma non fare male veramente. Spero che il presidente se ne accorga e che faccia qualcosa. Perché attualmente con dispiacere dico che insieme a Carpi e Frosinone siamo la squadra più scarsa della serie A, ahinoi. La realtà è questa. Se devo parlare da tifoso ti dico, “Ma noi siamo forti, ce la faremo a salvarci”. Io penso che se va via Iachini saranno cavoli amari, perché riesce a far gruppo con quei pochi calciatori che ha».
Quindi non è un problema di allenatore?
«Assolutamente no. Che cosa deve fare Iachini? I calciatori quelli sono! Ha degli ingredienti, può cambiare modo di usarli, ma il sapore sempre quello è. Se va via, al posto suo chi viene? Io penso che nessuno possa reggere il gruppo come Iachini. Può servire per una svolta? Che lo faccia, ma l’importante è che il presidente spenda».
Buttandola sull’ironia: un giocatore che ti fa “ridere”?
«In realtà mi ha fatto molto ridere lo scatto di Gilardino contro l’Empoli, Tonelli è riuscito a doppiarlo facendo giri assurdi ma lo ha raggiunto. Lì Gilardino è stato lentissimo. Quell’azione mi ha fatto ridere molto. Lui può giocare solo di testa, lo abbiamo comprato per blasone non per altro. Poi un altro che mi fa ridere è anche Struna…».
Uno invece che ti fa “sorridere”?
«Su tutti credo Franco Vazquez. Ma è un po’ il diavolo e l’acqua santa. Per ora è così, tutte le cose migliori partono da lui. E’ lui che decide, quando decide, quello che decide, quando svegliarsi. Mi fanno sorridere dunque i suoi gesti da genio, che purtroppo sono sempre meno ultimamente».
Che idea ti sei fatto del tifoso palermitano?
«Siamo molto colorati, ovunque andiamo ci distinguiamo. Io ritengo il tifoso palermitano molto elegante rispetto a molti altri, non è facinoroso e confusionario, non facciamo mai danni. E’ il rosa, secondo me è il rosa che da quest’eleganza che ci portiamo dietro da sempre».
A proposito dei tifosi, dopo la sconfitta contro l’Empoli sono molto giù di morale. Cosa diciamo loro per tirarli su?
«Forza e coraggio che dopo aprile viene maggio… Questo per dire che cerchiamo di tenere duro fino a gennaio e speriamo che il nostro presidente acquisti qualcuno. Si dice che ha già preso qualcuno, ma sempre giovane. Non ci dimentichiamo Sperduti, noi di giocatori “sperduti” e finiti ne abbiamo avuti. Aspettiamo ancora il rientro di Morganella, che era quello che dava anima e cuore. Quindi aspettiamo…».
In chiusura, dove possono vederti i tifosi rosa attualmente?
«Ai tifosi rosanero do appuntamento su Radio In ogni giorno dove conduco il programma “Sull’onda del buon umore”. E poi se volessero trovarmi, mi trovano sempre nel mio negozietto a piazzetta Bagnasco. Per il resto mi possono vedere un po’ ovunque, di spettacoli ne ho tanti dove valorizzo sempre la Sicilia. Che dire, vi aspetto e ovviamente Forza Palermo!».
Di seguito qualche scatto dell’incontro:
CLICCA QUI per leggere il primo appuntamento della Rubrica “Comicità rosanero – Che tifoso è…” con Ernesto Maria Ponte