City Group, Soriano: «La Lega Italiana non riesce a vendere i diritti televisivi»
In un’intervista esclusiva a “Ge.Globo” Ferran Soriano, CEO del City Football Group, fa il punto sull’evoluzione del progetto Bahia, analizza la competitività del campionato brasiliano e offre una visione sulle potenzialità di crescita dei club sudamericani. Soriano, con alle spalle un’esperienza internazionale di alto profilo, discute temi cruciali come l’importanza della pazienza nella gestione tecnica, l’influenza della pressione dei tifosi, e le sfide dell’internazionalizzazione dei marchi sportivi. Soriano inoltre menziona anche la Lega Italiana nell’ambito dei diritti Tv.
Ecco un estratto:
Portiamo un po’ questa discussione all’ambito dei club. Quando il gruppo City rilevò il Manchester, il club non era ancora un marchio globale. In Brasile è frequente sentire leader promettere, soprattutto in periodo elettorale, “l’internazionalizzazione del marchio”. Questo tipo di ingresso nel mercato internazionale per un club brasiliano, sia esso Bahia o altro, è qualcosa di molto lontano? «Penso che sia distante come una questione di priorità. La dimensione del mercato brasiliano, hai detto, è così grande che la priorità del calcio brasiliano deve essere il Brasile. C’è molto da crescere in Brasile, tantissimo. Quindi ora non è efficiente per noi cercare di competere, ad esempio, nel mercato degli Stati Uniti. Nel mercato statunitense sono solo tre i campionati che hanno successo. La MLS, che è un campionato a sé stante, la Liga Mex, perché ci sono 40 milioni di messicani negli Stati Uniti, e la Premier League. La Lega Italiana non riesce a vendere i diritti televisivi. La Lega tedesca, non molto. La Lega francese, niente. Allora perché i club brasiliani dovrebbero competere in una situazione così complicata quando l’opportunità è qui? L’occasione è in Brasile, il paese del calcio, con tanti tifosi. Nel caso di Bahia, chiaramente, mi concentrerei sul Brasile, mi concentrerei su Bahia, mi concentrerei sui bahiani che vivono fuori Bahia, compreso fuori dal Brasile, e in Brasile. Ma non penso che dovrebbe essere una priorità per il Brasile (l’internazionalizzazione) e non è una priorità per Bahia. Ciò avverrà naturalmente. Bahia ha una situazione unica e privilegiata. Bahia è uno dei marchi forti del Brasile. Se chiedi in Europa, negli Stati Uniti, quali sono i marchi brasiliani? Bahia è uno. E il club si chiama Bahia. E il brand Bahia è pieno di contenuti positivi, di contenuti culturali, di contenuti comunitari… Questo vale molto, ma penso che la priorità sia svilupparsi qui. E naturalmente crescerà in tutto il mondo. Sta già crescendo, vero? Bahia, ad esempio, negli ultimi due anni è andato a fare una presentazione in Inghilterra, a Manchester. Lo chiamiamo Bahia Day ed è spettacolare. Questi sono i passi che stiamo facendo, ma penso che dovremmo concentrarci sul Brasile».