Cittadella, Marchetti: «Siamo una squadra antipatica perché nessuno spende come noi»

Il direttore generale del Cittadella Stefano Marchetti ha analizzato la stagione di B nel corso di un intervento ai microfoni di TeleChiara.

Ecco le sue parole:

«Abbiamo fatto 9 entrate e 10 uscite. Mi sembra di avere costruito un buon gruppo, ringiovanito, che se saprà restare con i piedi per terra potrà togliersi delle belle soddisfazioni. Le pressioni fanno parte del gioco e ben vengano anche a Cittadella. Se ci sono vuol dire che c’è ambizione e voglia di crescere anche qui ed ogni anno facciamo un passettino in più. Il mio è un mercato fatto di idee più che di soldi. Poi c’è tutto il resto che fa la differenza. Sia chiaro, non c’è nulla di scontato a ripetersi negli anni, ma non ho paura di nulla. Il rischio è il mio alleato e credo che diamo fastidio. Da squadra simpatia siamo diventati antipatici. Il perché? Spendere come fa il Cittadella non riesce a farlo nessuno».

Su Improta come nome dagli svincolati e sull’addio di Baldini, poi, spiega: «Quella per il primo è una delle più grosse balle che abbia mai letto o sentito. Con Enrico ci siamo lasciati bene. Il Cittadella per me ha un valore altissimo e deve essere così per tutti. Sono qui da 20 anni e le squadre vere le ho rifiutate. Se per un giocatore il Cittadella non è il Real Madrid è meglio che prenda un’altra strada. Baldini non ha avuto atteggiamenti sbagliati, anzi si è sempre allenato al meglio. Si era chiuso fisiologicamente un ciclo e lo pensava anche lui».