L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sul Cittadella dopo la gara contro la Spal e le parole di Gorini.
Altro che festa. «C’è molto rammarico», commenta alla fine Edoardo Gorini, tecnico del Citta. «In inferiorità numerica
abbiamo provato comunque a fare la partita, ma con un uomo in meno era molto più difficile. Se c’era una squadra che poteva vincere, eravamo noi. Quel che non mi è piaciuto sono state le ingenuità commesse in occasione delle espulsioni».
Già: questo Citta a volte si fa prendere la mano nell’aggressione all’avversario. Non trova? «Se noi perdiamo l’aggressività siamo morti. La nostra base è questa, a volte ci sono falli che sono un po’ esagerati, come quello di Danzi, ma io lo vedo come un aspetto positivo perché fa parte della nostra identità: cerchiamo di aggredire l’avversario per non farlo giocare. Certo, un po’ di malizia in più bisogna metterla, questo sì, e non per niente avevo già pensato di sostituirlo».
Inquadrato dalle telecamere, Danzi è apparso mesto nel tunnel che portava allo spogliatoio. Gli ha parlato? «Ha chiesto subito scusa. Ma lo capisco, sono stato giocatore anch’io e ho vissuto situazioni simili: pensi di arrivare sulla palla, te la spostano e fai fallo. Sinceramente trovo più grave l’espulsione di Branca, perché da uno così esperto non mi aspetto che perda la testa come gli è capitato. Speriamo che la squalifica non sia troppo pesante».
Antonucci ha disputato una grande prova, macchiata subito con quell’erroraccio sotto porta. «Ha fatto uno scatto di 80 metri, l’unica cosa che posso rimproverargli è che avrebbe dovuto provare a piazzare la palla, e lo dico perché dopo una corsa così lunga poteva avere più senso rispetto a una conclusione violenta. Mi spiace per lui, perché avrebbe meritato il gol, si vede che è in fiducia».
Le ultime due uscite dicono che avete sistemato la fase difensiva, ora tocca a quella offensiva. «I dati parlano chiaro: la fase offensiva è da migliorare, anche se rispetto ad altre partite abbiamo messo più palloni in area. Dobbiamo presentarci
agli ultimi metri in modo più concreto».
Ora vi attende una trasferta calda come quella di Palermo, da affrontare col centrocampo a corto di uomini. «Prima ci sarà la gara di Coppa Italia di martedì a Torino. Al Palermo penseremo dal giorno dopo».