Cinesi sì, cinesi no: Zamparini era sicuro, ma adesso non più

Archiviata definitivamente l’ipotesi di una trattativa con Frank Cascio, ritiratosi ufficialmente come possibile acquirente del Palermo, il club di viale del Fante sembrava destinato ad un futuro dagli occhi a mandorla. Soltanto pochi giorni fa, infatti, Maurizio Zamparini era uscito allo scoperto, annunciando un accordo più che vicino con la “famosa” (seppur ancora ignota) cordata asiatica. Dai 200 milioni da investire in infrastrutture nel capoluogo siciliano, ai 100 per il mercato di gennaio e per un pronto rilancio della compagine rosanero in Europa: questi i punti fondamentali della trattativa.

Si parlava di annuncio già a Natale, seguito dai primi colpi di mercato già nella sessione invernale. Insomma, ascoltando le parole del patron friulano sembrava davvero cosa fatta. Certo bisognava aspettare comunque delle tempistiche non brevi, cosa che, considerato quanto c’è in ballo, è del tutto normale. Ma l’impressione di tutti era che questo matrimonio “s’aveva da fare e si sarebbe fatto” e che la fine di un’era fosse davvero ormai vicina. Almeno così era fino a qualche ora fa. Nella giornata di ieri, infatti, il presidente rosanero non è apparso più così sicuro come lo era invece giorni addietro.

Quella sicurezza ostentata la scorsa settimana ha di fatto lasciato adesso il posto alla speranza ed alla paura. La speranza che la cordata cinese, con cui Maurizio Zamparini ha firmato un accordo di riservatezza, investa davvero sul Palermo entro pochi mesi, poiché a detta del patron rosanero oggi il club di viale del Fante non ha la forza economica necessaria a concludere il campionato. Ma soprattutto la paura che questa trattativa vada a finire come quella con gli arabi, ovvero che il tutto si concluda con un altro nulla di fatto.

“Tempo al tempo” direbbero i saggi. Entro fine mese ci sarà un nuovo incontro tra il presidente rosanero e la cordata cinese e a novembre ce ne sarà un altro. Ancora una volta non resta che aspettare.

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Giulia Nasca