Cinema e teatro in Sicilia al tempo del Covid. Crollano gli incassi e c’è chi getta la spugna

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma auslle difficoltà di cinema e teatro ai tempi del Covid.

Rimanere aperti, nonostante il Covid faccia paura più che mai. Una sfida, un braccio di ferro, una partita di scacchi contro un nemico invisibile, non darsi per vinti assomiglia un po’ a questo. Lo scacco matto sarebbero le sale piene, il botteghino gonfio. La realtà è ben diversa.

A teatro va il 40 per cento di pubblico in meno, al cinema va anche peggio con le presenze che calano dell’ 80 per cento durante le festività natalizie, e le casse delle sale cinematografiche siciliane che si alleggeriscono di quattro milioni e 409mila euro nel mese di dicembre rispetto al 2019. Il record italiano di assenze dalle sale cinematografiche. « Poteva andare anche peggio: le prime settimane di dicembre abbiamo goduto dell’“ effetto Spiderman”, il boom di presenze per il colossal americano » , commenta Andrea Peria, presidente provinciale Associazione nazionale esercenti cinema che è anche titolare dell’Ariston e dell’Arlecchino. L’illusione dura poco: «Nel periodo natalizio, che solitamente traina gli incassi, le sale sono rimaste vuote, ma speriamo nella ripresa di Pasqua».

Cinema deserto a Natale e a Santo Stefano quindi, ma le cose non sono andate meglio negli altri mesi del 2021 e il conto finale fa tremare i cinema di tutta l’isola. Meno 75 per cento di incassi e sette milioni e mezzo di euro persi dai cinema palermitani nell’ultimo anno, mentre a Catania e a Messina il buco è di quasi due milioni e mezzo di euro.

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Redazione Ilovepalermocalcio