Ciccone: «Il Palermo in B è il capolavoro di Baldini»

Intervistato da “TuttoC.com” Michele Ciccone ha parlato in merito al Palermo in B.

Ecco le sue parole:

«Bisogna stare molto attenti al Palermo perché conosco bene Baldini e so come lavora e come interpreta le gare: Baldini non c’entra nulla con la C. L’amico Baldini come allenatore non si discute: lui sa preparare così bene le partite che io vedo il Palermo in vantaggio, secondo me andrà a fare risultato in casa dell’Entella – concludendo. Per me sia Palermo sia Padova meriterebbero di venire promosse. Allenatori come Baldini non ce ne sono tanti: dovreste provare a vivere una giornata con lui per capire come interpreta l’essere allenatore: colazione tutti insieme, poi palestra o piscina, pranzo insieme, pomeriggio allenamento e cena insieme. Lavora sempre in velocità, non sta mai fermo. E’ una molla scattante. Ero sicuro di lui. Conosco l’uomo e so cosa inculca ai suoi calciatori. Ho detto a Baldini che accettavo la loro sconfitta a Francavilla (alla 29^ giornata, ndr) ma non la vittoria degli avversari che è stata solo una casualità. Infatti i risultati hanno dato ragione a Baldini. Ai tempi, alla Virtus, Taurino avrebbe potuto giocarsi i playoff con sette punti di vantaggio sul Palermo ed invece ha perso tutte le lunghezze accumulate a causa di uno score negativo (5 sconfitte e 4 pareggi dopo il successo sui rosanero, ndr), chiudendo al sesto posto e uscendo al secondo turno playoff del girone. Eppure ora è stato scelto per una panchina di prestigio come quella dell’Avellino: non posso che palesare i miei dubbi su quella che, guardando ai risultati, è a tutti gli effetti una scommessa. Conosco bene Baldini? Lui è partito il 23 dicembre andando a Palermo e mi disse: ‘Dopo 18 anni il destino ha voluto che mi hanno richiamato’. E ha vinto. 18 anni fa venne esonerato in diretta televisiva da Zamparini nonostante il secondo posto in classifica: questo perché gli disse che ognuno doveva fare il proprio mestiere, Zamparini il presidente e Baldini l’allenatore. Non ha mai accettato imposizioni. Ha dimostrato con il lavoro, l’abnegazione e il sacrificio di potercela fare. Nessuno si aspettava che vincesse».