Il Chieri ha deciso di intraprendere una strada del tutto nuova e per certi versi rivoluzionaria nel campo del dilettantismo, vale a dire dirigenti non genitori, cercati (e trovati) al di fuori delle famiglie dei ragazzi che giocano. Uno sforzo notevole per un progetto che ha già visto la luce in queste settimane di Superoscar e che debutterà alla fine di questa settimana con l’inizio dei campionati.
«La nostra scelta – spiega il responsabile del settore giovanile azzurro Omar Cerutti – vuole dare un segnale di indipendenza: sappiamo bene come il ruolo del dirigente sia fondamentale nelle squadre per l’aspetto educativo e il filtro con le famiglie. Affidare questo compito ad un genitore di un ragazzo della rosa si prestava a fraintendimenti. Così, in accordo con il presidente Sorrentino e il ds Montanaro che hanno sposato il progetto, abbiamo deciso per un ruolo neutro di una persona non emotivamente coinvolta».
In questo modo il giovane calciatore è più libero di esprimersi e di giocare senza pesi: «Si evitano pressioni per il ragazzo e non si corre il rischio di ricadute emotive durante la partita o intromissioni tecniche. Già le professioniste fanno così ma noi non vogliamo scimmiottarle: è solo per salvaguardare il buon clima nel gruppo squadra».