«Come sto vivendo l’attesa della finale? La sto vivendo come i miei compagni che c’erano due anni fa. Ci sentiamo diversi e migliori di due anni fa, a prescindere della qualità tecnica che è aumentata nella rosa. Ora dovremo dimostrarlo in campo, dove troveremo una squadra con più abitudine di noi. Il Real appena può punirti, ti colpisce. E’ sempre lì che sembra ti possa dare l’opportunità di vincere, poi ha giocatori straordinari in ogni zona del campo e sa portare a casa il risultato. Sono stato fortunato ad aver fatto tutta la carriera con Buffon, forse non mi rendo nemmeno conto di cosa voglia dire giocare senza un fenomeno come lui. Non è giusto dare un Pallone d’Oro alla carriera, se lo meriterebbe per quello che fa non per quello che è. Me lo auguro, perché sarebbe conseguenza di una vittoria magari anche in Champions. Sabato ci sarà bisogno di qualcosa ancora di straordinario da parte sua, tipo la parata su Iniesta. Cosa è cambiato rispetto alla finale di Berlino? Eravamo alla fine di un ciclo per vari motivi, secondo me quest’anno ancora non lo siamo. Se metto l’orizzonte tra due o tre anni dico di sì, ma non ora. Qualcuno smetterà, qualcuno vorrà cambiare aria, e poi arriverà qualcuno che farà bene come sempre è stato. Rimane sempre una traccia, ma credo sia una cosa positiva. Due anni fa abbiamo fatto un primo tempo di tensione, quando potevamo vincerla ci siamo fatti cogliere impreparati. Rimane una esperienza singola che ci può aiutare». Queste le parole rilasciate da Giorgio Chiellini, difensore di proprietà della Juventus, durante la conferenza stampa odierna.