L’ex calciatore del Lecce, Javier Chevantons è stato protagonista della web serie “GoalCar” toccando vari temi della sua carriera.
Come è stato l’impatto con Lecce? Parlavo poco italiano, per fortuna c’era Giacomazzi con me. Pensavamo di uscire tranquilli in città, perché non ci conosceva nessuno, invece non è stato così…prima dell’esordio non stavo bene, avevo un po’ paura, ma al presidente dissi di no in maniera spavalda quasi. E col Parma feci gol dopo un paio di minuti, fu una cosa incredibile. Lì sono subito entrato in sintonia con i tifosi. Un esordio quindi col botto? Il primo anno feci dieci gol, quando il calcio italiano era ancora al top. Al secondo anno giochiamo in B, avevo la possibilità di andarmene ma con il procuratore decidemmo di rimanere, perché dovevo crescere ancora e poi volevo riportare la squadra in A. Vincemmo il campionato e tornato in A feci tanti gol, battendo ogni record. squalifica record? Nel 2010 contro la Samp. Era un periodo complicato, ero tornato da Siviglia perché ero affezionato al club. Mi mancava Lecce, già ai tempi in cui ero andato al Monaco, ogni volta che tornavo pensavo già a quanto tempo mi rimaneva prima di andare via. Quando tornai nel 2010 c’era De Canio, non mi trovai bene perché forse soffriva che la gente mi voleva tanto bene. Mi fece dei dispetti che ho sofferto, ma sono stato bravo a non mollare mai. Fui ripagato poi con due partite a Napoli e a Parma con dei gol speciali che ci hanno dato la salvezza. Contro la Samp me la presi con Marilungo, gli diedi un calcio e arrivò la squalifica. Chi mi cercò? Il Palermo, ma anche l’Inter, che mi avrebbe però girato in prestito alla Fiorentina. Ma lì avrei dovuto dimostrare tanto, visti i grandi bomber che hanno avuto».
Di seguito una clip: