L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla semifinale di Champions League di oggi tra Manchester City e Real Madrid.
Sabato prossimo a Carlo Ancelotti basterà un pareggio con l’Espanyol, al Santiago Bernabeu, per completare la sua straordinaria collezione di scudetti. Una mera formalità e, dopo i campionati festeggiati in Italia, Inghilterra, Francia e Germania arriverà anche la Liga, che Re Carlo non era riuscito a mettere nella personale bacheca nel corso della sua prima esperienza alla Casa Blanca, comunque chiusa con la conquista della storica Decima per i blancos. Quinto scudetto nei 5 principali campionati nazionali d’Europa, un’impresa inedita realizzata da un allenatore che in carrriera ha collezionato 21 titoli (Guardiola da parte sua ne ha messi in bacheca 31). Ipotecato il primo obiettivo, il tecnico di Reggiolo può, ora, concentrarsi a pieno sulla Champions, sollevata per due volte, da allenatore, anche alla guida del Milan. Tre Coppe dei campioni, come il tecnico italiano, le hanno vinte solo il mitico Bob Paisley, tutte col Liverpool, e Zinedine Zidane, tre consecutive proprio col Real. Arrivasse anche la quarta, sarebbe record solitario. Ma, dopo le palpitanti eliminatorie contro Paris Saint Germain e Chelsea, adesso sarà necessario avere la meglio nella doppia sfida con il City di Pep Guardiola, non un avversario qualunque, prima dell’eventuale epilogo di Saint Denis del prossimo 28 maggio.
Due i crucci principali per Ancelotti alla vigilia del primo round dell’Etihad, ovvero le preoccupanti condizioni fisiche dei fondamentali Casemiro e Alaba, entrambi alle prese con magagne muscolari. Il centrocampista brasiliano e il jolly difensivo austriaco sono stati inseriti nella lista dei 23 convocati per la trasferta di Manchester, ma solo all’ultimo il tecnico sarà in grado di capire se potrà contare su di loro. «Da quello che abbiamo visto ieri (lunedì n.d.r.), Mendy sta bene. Ci rimane qualche dubbio sulla situazione di Alaba, e qualche dubbio in più su quella di Casemiro, che comunque è vicino al ritorno. Se non gioca questa, tornerà per la prossima partita». In caso di forfait definitivo del mediano, il Real potrebbe mantenere il collaudato 4-3-3, con Camavinga nei panni di Casemiro, oppure con Kroos nei panni del puntello di centrocampo, spalleggiato da Modric e Valverde. In quest’ultimo caso, Rodrygo partirebbe dal primo minuto a dar man forte a Benzema e Vinicius. L’altra possibilità, invece, è rappresentata dal più rassicurante 4-4-2, con la rinuncia a un attaccante di ruol. «Quello che è sicuro è che l’eliminatoria non si chiude a Manchester – la premessa di Ancelotti – il dubbio, comunque, riguarda proprio la possibilità di giocare con due o tre attaccanti. Sia Rodrygo che Camavinga hanno fatto bene e meriterebbero di giocare. Entrambi ci portano tanta energia».