Champions League: stasera Manchester City-Real Madrid, le probabili formazioni e come vederla in tv

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla sfida Champions League di questa sera.

Difficile immaginare un momento migliore – per autostima, condizione fisica, fame agonistica – per il Manchester City, imbattuto da 22 partite. Uno sprint di primavera che potrebbe trasformare questa settimana nell’ennesimo crocevia di gloria per la squadra di Pep Guardiola. Proprio in concomitanza con l’11° anniversario dell’ormai leggendario gol di Sergio Aguero. Quello vincente, realizzato su assist di Mario Balotelli, a tempo ampiamente scaduto, contro il Queen Park Rangers, nell’ultima giornata del campionato 2011/12. Tre punti che regalarono il primo titolo nazionale ai Citizens (allenati all’epoca da Roberto Mancini) della nuova proprietà di Abu Dhabi. Il Big Bang da cui tutto è cominciato. In attesa della finale di Fa Cup (appuntamento al primo sabato di giugno, contro il Manchester United), nei prossimi giorni il City può già centrare altri due traguardi. Stasera la seconda finale di Champions della sua storia, dopo quella persa due anni fa contro il Chelsea. E domenica, ancora contro i Blues, laurearsi campione d’Inghilterra per la terza volta di fila, la nona della sua storia. La quinta per Pep Guardiola, che contro il Real Madrid cerca la vittoria n.100 in Champions League.

Pronti alla bolgia, con sapevoli che ci vuole il miglior Real Madrid per far fuori anche quest’anno il Manchester City dalle semifinali. Va bene il piano tattico, vanno bene le idee. Quelle, Ancelotti ce le ha chiarissime. Ciò che ci vuole, per vincere in Inghilterra e staccare il biglietto per la Turchia è il «coraggio». Più volte Carletto ha fatto appello a questa caratteristica che i suoi dovranno avere stasera all’Etihad. «È una componente fondamentale così come il carattere, che farà la differenza». Il Real è al completo e non capitava da agosto, dalla Supercoppa Europea contro l’Eintracht Francoforte. «Vi dico io come andrà a finire: se vinciamo, vorrà dire che ho azzeccato la formazione. Se perdiamo, mi sarò sbagliato». La consapevolezza, con l’inconfondibile ironia, di chi sa che cosa significhi allenare il Real Madrid. Gli elogi, ma soprattutto le feroci critiche non hanno mai risparmiato nessuno dalle parti della Casa Blanca. «La vigilia di una partita come queste è sempre tranquilla, poi arriveranno le preoccupazioni e comincerò a pensare che Haaland potrà farci gol, che De Bruyne potrà tirare da fuori area o ad altri giocatori avversari. Dovrò essere bravo, invece, a pensare a Vinicius o a Benzema, a credere che anche noi possiamo far male al City».