L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Lega di serie A e i cambiamenti in vista.
La Serie A apre al challenge. Lo fa attraverso il suo presidente, Lorenzo Casini, aderendo a una proposta lanciata dal Corriere dello Sport-Stadio, affinché la tecnologia diventi più comprensibile, più equa, e sia davvero al servizio delle parti in causa. Il challenge, che consentirebbe agli allenatori di pretendere in un numero limitato di casi il riesame dell’azione al monitor, è da mesi al centro del dibattito: «Credo che delle migliorie vadano discusse – ha dichiarato Casini in un’intervista a “La Politica nel Pallone”, la trasmissione di Emilio Mancuso su Gr Parlamento – una che trovo ragionevole è quella del challenge. Dare la possibilità, anche solo una volta o due, alle squadre di rivedere una determinata azione penso sarebbe un segnale di apertura che non dovrebbe creare troppe complicazioni in merito alla durata delle partite». Gli italiani, del resto, fanno fatica a orientarsi tra protocolli, interpretazioni e valutazioni discordanti su episodi simili. «L’equivoco di fondo credo sia che il Var non è la moviola – ha aggiunto Casini – mentre anche nella percezione dell’opinione pubblica è stata intesa come moviola in campo e non come semplice assistenza all’arbitro». Nella pallavolo, per citare un esempio, il challenge ha quasi del tutto cancellato le polemiche arbitrali.
STADI, COPPA, DIRITTI. Il presidente della Serie A è tornato a parlare anche dei problemi infrastrutturali del calcio, ponendo questo tema al centro della propria azione di governance. «Quando mi è stato chiesto quali sono le priorità ho risposto con tre parole: risorse, infrastrutture, scuole. E per infrastrutture intendo gli stadi, che sono la priorità (in Italia hanno un’età media di 60 anni, ndr). Paradossalmente non è tanto un tema di risorse, che ci sono, il problema è assicurare tempi certi rispetto all’opera. Abbiamo un arco temporale fino al 2032, quando spero che l’Italia abbia l’assegnazione dei campionati europei». La Uefa deciderà a breve, il nostro Paese è tra i candidati a ospitare la manifestazione. Casini ha chiesto al governo anche «una cabina di regia dove affrontare 10-15 dossier». La modifica del format della Coppa Italia per emulare il modello inglese, invece, «in questo momento non è una priorità, ma la Lega è sempre aperta a migliorare le cose». La Lega B ha fatto alcune proposte: «ad esempio far giocare ai club le partite in casa contro le squadre di A – ha spiegato Casini – Non è previsto però un cambio nell’immediato, anche se nulla esclude che ciò possa avvenire in futuro». La modifica della legge Melandri circa la vendita dei diritti televisivi all’estero è invece considerato un successo, nato dalla collaborazione con Palazzo Chigi e con gli uffici della sottosegretaria Vezzali: «Il merito va al Governo che ha ascoltato una richiesta che veniva dalla Lega e da tutto il mondo dello sport. Erano anni che si chiedeva questa modifica, ci consente di avere delle opportunità perché i tre anni massimi di durata erano un forte limite, che può scoraggiare un operatore a compiere un investimento. Ora bisogna migliorare la competitività della Serie A».
SOLIDARIETÀ. In occasione della Finale di Coppa Italia, in programma domani all’Olimpico di Roma, la Lega Serie A ha organizzato ieri sera una cena di gala promossa da eBay all’hotel Rome Cavalieri, in favore di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e Save the Children. Hanno partecipato diversi presidenti e dirigenti di Serie A, tra i quali il presidente della Figc, Gravina, Andrea Agnelli per la Juve, l’ad Marotta per l’Inter, il laziale Lotito, il Chief Marketing Officer Danovaro, il legale Capellini e il responsabile comunicazione Pedinotti.