Cessione Palermo: City Group a Torretta e Tommaso Natale. Il tour delle strutture future e attuali di Marwood e Gardini
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul tour fatto dagli emissari del City Group per visitare le strutture esistenti, soprattutto a Torretta, dove è in progetto il nuovo centro sportivo.
Lo stadio, la partita e non solo. Se c’è qualcosa in particolare che ha interessato gli emissari del City Football Group, quelle sono le strutture dove il Palermo «vive» tutti i giorni. Campi di allenamento, in parole povere. Quelli esistenti e quelli che il club
vorrebbe veder sorgere il prima possibile, tutti al centro del tour palermitano di Brian Marwood e compagnia. Il dirigente della holding fondata da Mansur bin Zayed, giunto in Sicilia insieme all’ex direttore di Inter e Verona Giovanni Gardini, nel
corso della sua visita ha avuto modo di guardare con i propri occhi lo stato dei lavori a Torretta, lì dove il progetto del club prevede la nascita del centro sportivo. Non solo: tutto il «plotone» sbarcato a Palermo nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo a Tommaso Natale, nella struttura dove la squadra di Baldini si allena quotidianamente.
Un interesse chiaro, perché non si tratta solo di investire sulla squadra di calcio. Il business gira anche attorno alle strutture e oltre al «Barbera», le uniche a cui si appoggiano i rosanero sono queste.
Una per il presente, l’altra per il futuro, legata a suo modo anche all’ingresso di nuovi capitali nel club. Marwood, esattamente come fatto allo stadio durante la partita tra Palermo e Triestina, ha raccolto appunti sul proprio taccuino. Annotazioni che arriveranno a chi di dovere a Manchester, sede del City Football Group, benché economicamente parlando la holding sia a tutti gli effetti araba. Emiratina, per la precisione, con l’Abu Dhabi United Group al controllo (detiene il 78% delle quote) e tre soci di una certa solidità che rispondono ai nomi di Silver Lake Capital (col 10% rilevato per 500 milioni di dollari nel 2019) e dei cinesi di CITIC Capital e China Media Capital (12% complessivo)