L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Vanessa Rosano, attivista 28enne di Legambiente Palermo, che sintetizza l’opposizione dell’organizzazione ambientalista al progetto di centro sportivo: «Quell’area fa parte della riserva ed è tutelata, siamo contrari a un progetto privato che porterebbe nuove costruzioni. In quell’area piuttosto, si potrebbero piantare alberi e tutelare la biodiversità, creando uno spazio verde per il quartiere e per gli sportivi».
Perché siete contrari al progetto del Palermo?
«Nulla contro la società, che forse farebbe bene a presentare un progetto analogo in una periferia della città, ma quell’area è all’interno di una riserva naturale e ha tutele storiche e paesaggistiche. Se anche cambiasse la legge domani non ci sembrerebbe opportuno concedere l’area a un investitore privato».
Che proposte avete per l’ex campo rom?
«La nostra idea è la rinaturalizzazione, cioè piantare alberi, riportare la vegetazione e creare le condizioni affinché quell’area torni allo splendore del passato. Negli ultimi anni abbiamo fatto diversi sopralluoghi e studi con tanta partecipazione sulla biodiversità dei quei luoghi. Per Legambiente il futuro di quest’area del parco e della riserva non può che essere una soluzione pubblica, aperta a tutti i cittadini, con sentieri per gli escursionisti, gli sportivi e anche per il quartiere circostante».
Quell’area però è abbandonata da anni al degrado e a rifiuti pericolosi.
«Legambiente se ne occupa da anni, non da pochi giorni. Il Comune di Palermo ha avuto il merito di risolvere la questione dell’ex campo rom con un percorso partecipato e organizzato. Adesso però è arrivato il momento di creare un progetto pubblico che valorizzi la flora, la fauna e la biodiversità».