In un’intervista rilasciata a “Il Giornale di Brescia” Massimo Cellino ha fatto un riassunto dei primi cinque anni passati a Brescia.
Evco le sue parole:
Pentito di aver preso Balotelli, non è stata un’operazione delle mie. Di aver mandato via la prima volta Marroccu, ma anche di averlo ripreso. Di essere tornato in Italia. Questa vicenda del sequestro mi fa soffrire e mi mette in imbarazzo. Mi sento ingiustamente penalizzato, non sono un delinquente. Passo per un personaggio arido e senza emozioni, ma non è così. Il mio obiettivo iniziale era portare il Brescia in serie A, lasciarcelo e tornare in Inghilterra a vivere e fare calcio. Ma dopo aver vissuto il Covid in questa città sono cambiate anche le mie prospettive. Non scappo, a maggior ragione adesso che ci sono personaggi “appollaiati” pronti ad acquistare la società. Qualcuno pensa che il mio sia un modo anacronistico di fare calcio, ma in realtà ho dei principi e una morale dai quali non transigo. Tenere i conti in ordine è al primo posto, il Brescia è una società sana».