L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara tra Palermo e Spezia.
Le migliori pagine della loro carriera le hanno costruite con altre maglie; eppure, come avviene a qualsiasi giocatore che incontra la sua ex squadra, anche per Soleri, Lucioni e Ceccaroni la sfida allo Spezia susciterà sensazioni contrastanti; di sicuro saranno focalizzati sull’obiettivo di dare ulteriore slancio alla classifica del Palermo, ma con un avversario del genere le motivazioni saranno ancora più speciali. Tutti e tre hanno militato nelle file dei liguri quando la loro avventura calcistica muoveva i primi passi: adesso sono giocatori affermati, nonché punti fermi dei rosa nella rincorsa alla Serie A.
In casa Spezia sarà una sfida altrettanto affascinante per Elia: per lui undici presenze e tre gol con il Palermo, prima che la lesione del crociato chiudesse la sua stagione il 23 ottobre 2022 contro il Cittadella. L’esterno, che per un curioso scherzo del calendario tornerà al Barbera a un anno esatto dal tremendo infortunio, si era rivelato molto affidabile, ma essendo in prestito la società anziché riscattarlo dall’Atalanta ha operato scelte diverse. Troppo alto il prezzo di 3 milioni per il suo riscatto, soprattutto per i tanti interrogativi sul rientro, così il Palermo si è fiondato su Insigne già a fine giugno.
Il sacrificio di Elia è stato tra i più sofferti, sia perché fino all’ultimo i rosa hanno provato ad aspettarlo sia perché tra giocatore e piazza si era stabilito un legame intenso per quanto breve. La maglia rosanero era stata una scelta di cuore per lui: il padre Firmino aveva giocato 18 mesi al Palermo tra gennaio 2000 e giugno 2001, segnando 16 gol e passando all’Avellino dopo la promozione in B. Anche per questo Salvatore, in un’intervista a La Nazione, ha espresso la volontà di non esultare in caso di gol: l’affetto perla piazza rosanero è ancora forte, il rimpianto per non essersi potuto esprimere con continuità probabilmente pure.