C’è la Triestina per il Palermo. Modulo variabile ed esperienza, occhio ai giuliani

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sfida ai playoff tra Triestina e Palermo.

Una formazione in continua evoluzione. Fare previsioni su come si presenterà la Triestina all’appuntamento di domenica col Palermo è impossibile: nelle ultime cinque partite, tra campionato e playoff, la squadra di Bucchi è scesa in campo con cinque schieramenti diversi. Si va dal 3-4-1-2 visto nell’ultima sfida, vinta con la Pro Patria, fino al 3-5-2 con cui avevano affrontato sempre i lombardi in campionato, passando per il 4-2-3-1 (nel 4-2 alla Pro Vercelli), il 3-4-3 (contro la Giana Erminio) e il 4-3-3 nel match di fine campionato col Südtirol. Una squadra camaleontica, nel bene e nel male. Perché se è vero che così non dà riferimenti, è altrettanto vero che i suoi stessi giocatori faticano a trovare certezze. E i risultati sono lì a dimostrarlo, per una Triestina giunta quinta nel proprio girone, senza mai entrare in corsa per impensierire il duo di testa. Anzi, ha dovuto lottare fino all’ultimo per garantirsi un posto tra le prime cinque e scansarsi almeno un turno di playoff.

A dispetto dei nomi, gli alabardati non hanno un bomber degno di reggere il confronto con Brunori, capocannoniere del Palermo e di tutta la Serie C con le sue 25 reti. A dirla tutta, i primi tre marcatori rosanero in campionato hanno segnato più gol di quanto fatto dall’intera squadra della Triestina nelle 38 partite di regular season (41, contro le 42 reti di Brunori, Soleri e Valente). I principali goleador sono due. Il primo è Trotta, che ha giocato – e segnato – pure in Serie A, in tempi non molto lontani: 10 reti a Crotone tra il 2016 e il 2018, prima di iniziare il tracollo che lo ha portato dapprima in B (6 gol ad Ascoli, solo uno a Cosenza) e poi in C, a Trieste. È il capocannoniere della Triestina in campionato, con 6 marcature, in compagnia di Ligi, che di professione fa il difensore centrale.

L’altro è Gomez, che in stagione ha realizzato 5 reti, ma con la doppietta alla Pro Patria nei play-off è salito a quota 7. Nelle poche occasioni in cui ha affrontato un 4-2-3-1, modulo usato dal Palermo, Bucchi ha optato per un 3-5-2 (contro il Mantova) e per un 4-3-3 (contro la Juventus U23). Schieramenti agli antipodi, a riprova di quanto sia soggetta a cambiamenti la formazione tipo degli alabardati. Ligi e Volta sono i due certi di un posto in difesa, con Offredi tra i pali. Poi, il catanese Rapisarda (il più utilizzato in stagione) può agire sia da centrale di destra in una linea a tre, sia da terzino in una linea a quattro. Il più esperto Lopez, invece, si è ormai consolidato nel ruolo di centrale sinistro a tre. In mediana, pressoché intoccabile il messinese Crimi, con l’ex Verona Calvano al fianco. Sulle fasce, si sta facendo spazio lo scozzese St. Clair a destra, mentre a sinistra è ballottaggio tra Procaccio e Iotti. Per il resto, lì davanti, occhio ad un vecchio lupo della C come Sarno, che di campionati ne ha già vinti e questa categoria la conosce meglio di chiunque altro. Senza dimenticare una vecchia conoscenza dei rosa come l’ex Varese e Atalanta De Luca.

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Redazione Ilovepalermocalcio