Cavani: «A Palermo le cose cominciarono a prendere forma. Ecco un aneddoto sul primo gol in rosanero»

In una lunga intervista rilasciata a ESPN Fútbol 90, Edinson Cavani ha raccontato un aneddoto sulla sua avventura al Palermo:

«Quando ero nell’Under 20 sudamericana si parlava tanto e io ero nella prima squadra del Danubio da tre mesi: “Vai lì o qui…”. Io ho detto: “Voglio andare in Europa, ovunque, ma voglio arrivarci. E da lì vedrò cosa darò, Questo è stato il passo”. È stato così, sono arrivato al Palermo e pian piano le cose hanno cominciato a prendere forma. Ho un aneddoto da raccontare, come il primo gol che ho segnato. L’allenatore aveva dichiarato che erano contenti del mio arrivo ma che ero ancora un ragazzo e che dovevo ancora migliorare tanto. Ma quando Amauri si era infortunato hanno comprato un polacco.

Giocavamo contro la Fiorentina, il mese dopo il mio arrivo. Ero a casa con la febbre e mi chiamarono perchè dovevo concentrarmi e tenermi pronto, ma sono partito dalla panchina. Al 40′ del primo tempo, ad andare in vantaggio furono i viola. Nella ripresa, però, ho avuto la mia occasione. Renzo Gobbo, un tipo pelato e vice di Francesco Guidolin, mi chiamò senza consultarsi con il mister. Allora ho reagito dicendo: “Io?”. E lui rispose di sì. Così entrai in campo e, al 78′, ricevo un cross da fuori area e indirizzo la palla all’angolino. Sono cose che ti accadono e la penso alla stessa maniera di adesso: le cose vanno cercate perchè non accadono per caso. Gli esseri umani sono così, bisogna cercare le cose».